di A.D.
«È con estrema preoccupazione che vivo quest’anno la Giornata della memoria, poiché ho infelicemente preso coscienza del fatto che la Memoria è stata definitivamente perduta». Per Mauro Laus, presidente del Consiglio regionale del Piemonte, la “Giornata della memoria” non è solo “ricordare”, ma anche prendere atto che certi incubi non appartengono unicamente al passato. «Gli orrori compiuti dal nazismo, gli abusi e le violenze hanno solo cambiato veste e luoghi, trasformandosi in forme di discriminazione e rifiuto dell’altro, di esclusione forzata e segregazione», spiega Laus.
Poi evidenzia che attualmente viviamo in «un’involuzione culturale che ha travolto ogni ambito della società moderna e che ha reso possibile il ritorno di nuove forme di dittatura e di poteri personali, a volte legittimati anche da elezioni democratiche».
«Il mio è un grido d’allarme, un invito rivolto non solo ai cittadini ma a tutti coloro che ricoprono un ruolo istituzionale o politico, a vigilare sugli abusi e le forme di repressione, a non considerare i diritti come qualcosa di acquisito per sempre», conclude il presidente del consiglio regionale