«L’Europa ha vissuto 72 anni di pace ma sono molti i focolai di guerra nel mondo che spingono uomini, donne e bambini a lasciare la propria terra per cercare un futuro di pace per sé stessi e la propria famiglia». Per Nino Boeti, vicepresidente del consiglio regionale del Piemonte e presidente del comitato Residenza e Costituzione, il Giorno della Memoria parla anche al presente e per questo «bisogna tenere annodato il filo della memoria – dice in occasione delle cerimonia in Sala Rossa a Torino – su un passato non troppo lontano e che è ancora impresso nella mente, nel cuore e sulla pelle di chi è stato testimone diretto della Shoah e di tutti noi».
«A volte abbiamo la sensazione che il mondo da allora non sia cambiato – continua Boeti – Ma non è così: l’umanità oggi è fatta da uomini e donne disponibili a sacrificarsi per gli altri, che sentono con forza il desiderio di camminare, sperare e sognare insieme un mondo nel quale ci siano progetti e opportunità».