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sabato, 27 Luglio 2024

Gioco d’azzardo: croce e delizia degli italiani

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

L’Italia si sa, è un popolo di giocatori come pochi altri al mondo. E se in Inghilterra, la patria dei bookmakers, il gioco si concentra sulle scommesse sportive e sui cavalli, in Italia il mercato è molto più variegato e legato alla fortuna.

In ogni angolo si possono comprare gratta e vinci; basta fare pochi metri per trovare un bar o una tabaccheria con una videolottery installata.

Con lo sviluppo delle nuove tecnologie i casinò online sono alla portata di tutti, grazie ad applicazioni e telefonini sempre connessi ad internet i giocatori d’azzardo possono trovare sempre più soluzioni nel palmo della propria mano.

Tutte queste opportunità hanno portato ad una crescita esponenziale del mercato e ad un altrettanto aumento vertiginoso di giocatori “dipendenti”, arrivati a perdere i risparmi di una vita in pochi mesi. Secondo il Sole24ore gli italiani hanno bruciato 96 miliardi di Euro nel gioco d’azzardo (stima del rapporto “Lose for Life”).

Negli anni sono nate molte associazioni per aiutare le 24.000 persone affette da DGA (Disturbo da Gioco d’Azzardo) in Italia, in collaborazione con il sistema sanitario nazionale.

Claudio Forleo e Giulia Migneco, curatori del rapporto Lose for Life, affermano che a 20 anni dalla liberalizzazione totale dei giochi i vantaggi economici per lo stato (10 miliardi di euro incassati come imposte sul gioco nel 2016) sono stati in parte annullati dai costi sociali, economici e sanitari (stimati in 5/6 miliardi di euro nel 2012) pagati dai contribuenti.

Nei primi anni 90 si poteva solo giocare nei 4 Casinò legalizzati o negli ippodromi; la liberalizzazione ha posto fine alle migliaia di bische clandestine presenti sul territorio nazionale, ma allo stesso tempo ha attratto verso il gioco d’azzardo migliaia di nuovi giocatori di tutte le età. Chi per noia, chi per passione, attirati dal divertimento o dall’illusione di una vincita milionaria.

Il gioco resta e resterà anche in futuro una delle passioni degli italiani; gli sforzi fatti per rendere i giocatori consapevoli dei rischi non sono ancora sufficienti. Fortunatamente molte associazioni e amministrazioni hanno preso in mano la questione, attivandosi localmente per informare e tenere sotto controllo i giocatori, evitando che un divertimento diventi una patologia.

Il gioco responsabile dev’essere il futuro in Italia e per questo c’è bisogno che tutti facciano un passo in avanti, rinunciando magari ad una piccola fetta del proprio profitto personale per il bene comune. Il progresso delle piattaforme di gioco (che hanno creato migliaia di nuovi posti di lavoro) non deve e può essere fermato, ma i giocatori vanno accompagnati nella scelta conoscendo con certezza le probabilità di vincita di ogni singolo gioco.

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