di Moreno D’Angelo
Il nome Narrazioni jazz è ancora provvisorio per un ambizioso e ancora da costruire progetto che sposa jazz e scrittura. L’idea nasce da un incontro tra l’assessora alla Cultura Francesca Leon e il noto musicologo Stefano Zenni, già direttore del Torino Jazz Festival nelle ultime quattro edizioni nasce Narrazioni Jazz. Un inedito progetto che si presenta come di ampio respiro culturale, da svolgersi in partnership con il Salone del libro e con la realizzazione tecnica della Fondazione per la Cultura. «Torino continua a investire nel Jazz» ha affermato la Leon, cercando forse di ridimensionare mugugni e polemiche che hanno fatto seguito alla perdita del Jazz Festival passato a Milano.
La stessa Leon ha parlato di un ripensamento delle politiche culturali che tiene conto della grande tradizione che il jazz ha in città e del suo radicamento sul territorio. In questo ambito l’assessora ha chiesto a Stefano Zenni di ideare un progetto artistico di ampio respiro culturale. «Questo nuovo appuntamento – precisa la Leon – può rappresenta una grande opportunità: la città può riappropriarsi di questo lascito culturale elaborando un progetto inedito che tenga insieme il jazz e la scrittura, declinando questo incrocio creativo attraverso tutte le arti (cinema, fumetto, danza…)». «Sono molte – aggiunge l’assessora alla cultura- le narrazioni possibili attorno al jazz, a partire dalla parola scritta che si fa spettacolo dal vivo, anima i locali, entra nei centri culturali e nelle biblioteche». Insomma vi sono grandi speranze per il nuovo appuntamento in preparazione. I primi dettagli parlano di concerti con artisti internazionali e attività che coinvolgeranno tutta la città e non solo il centro storico. Il nuovo progetto viene definito un inno alla multidisciplinarietà che la Leon intende proiettare come matrice base della sua “new wave” culturale.
«Il nuovo progetto sarà bello, originale e andrà giudicato sulla base della qualità» è il commento entusiasta di Stefano Zenni che aggiunge: «L’esperienza del Torino Jazz Festival si è conclusa ma si apre una fase del tutto diversa che affronto con convinzione. Una strada innovativa che insisterà sul legame tra le arti, sulle produzioni originali, le esclusive e la valorizzazione della ricca realtà musicale del territorio».