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sabato, 27 Luglio 2024

Fondazione Musei, sindacati: “Dal Comune nessuna proposta concreta”

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Redazione
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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Giornata di audizioni in VI Commissione Cultura del Consiglio regionale, presieduta per l’occasione dal vicepresidente Paolo Alemanno, Pd, sul delicato tema della Fondazione Musei Torino e, soprattutto, sul futuro di 28 lavoratori a serio rischio licenziamento.
Come noto sono tre le realtà che sono state indicate come oggetto di tagli di personale: Borgo Medievale, biblioteca e fototeca della Gam. I primi ad essere ascoltati sono stati i rappresentanti territoriali dei lavoratori, Uil e CGIL, e le rsu dei dipendenti della Fondazione.
Dante Ajetti della CGIL ha sottolineato che i soci pubblici dovrebbero avere a cuore le sorti dei lavoratori, ma che non sempre si è avuta l’impressione che fosse davvero così anche se, a suo avviso, qualche passo avanti si è fatto e ha chiesto che venga ritirata la procedura del licenziamento da parte della Fondazione, procedura che ha tempi e percorsi ben delineati e avviati. Carlo Adorno, Uil, ha ricordato che dei 16 lavoratori ritenuti in esubero tre sono di provenienza comunale, ma che solo uno ha espresso la volontà di rientrare a Palazzo Civico avvalendosi della clausola di salvaguardia.
Tutti d’accordo nel sottolineare che «per ora l’unica soluzione prospettata è quella della Regione» con il contributo aggiuntivo per biblioteca e fototeca della Gam e che, come ha ribadito l’rsu Massimiliano Brunzin Ponte «il Comune non ha avanzato proposte concrete».
A seguire è toccato a Maurizio Cibrario e a Cristian Valsecchi, rispettivamente presidente e segretario generale della Fondazione, spiegare ai commissari come si è arrivati alla procedura di licenziamento collettivo avviata il 15 dicembre scorso seguendo rigidamente i paletti previsti in questi casi e come condizione per approvare il bilancio.
In particolare il Presidente Cibrario ha ricordato che il Comune di Torino ha effettuato un taglio di 1,8 milioni (poi ridotto a 1,350 grazie all’intervento delle fondazioni bancarie) su un bilancio di circa 6, taglio che ha causato un grande impatto sulla sopravvivenza stessa della Fondazione.
«Un negoziato adesso si può aprire, prima non c’erano alternative visto che i revisori dei conti non avrebbero approvato un bilancio senza un piano di ristrutturazione», ha detto Cibrario.
E’ toccato all’assessora Antonella Parigi concludere questa sessione di audizioni che ha confermato il contributo per biblioteca e fototeca della Gam e i 2 milioni messi sul bando per il Borgo Medievale. «Le nostre proposte sono chiare, auspico che anche il Comune avanzi proposte sulle quali potersi confrontare».
Prima che sia troppo tardi.

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