Che si tratti o meno di revisionismo non spetta certo a noi dirlo, ma agli studiosi della materia. In quanto cronisti possiamo limitarci a segnalare un falso che è stato presentato sulla Rai il 4 febbraio nella puntata di Porta a Porta: “Giorno del Ricordo: Foibe strage a lungo dimenticata”.
Durante il servizio mentre viene pronunciata affibbiandola ai partigiani di Tito la parola “esecuzioni sommarie a Trieste” viene mostrata una foto di uomini impiccati. Logicamente il telespettatore che guarda il servizio pensa che gli impiccati appunto siano italiani uccisi per mano dei partigiani titini. Invece è un falso.
Già, perchè quella foto ritrae gli impiccati di Premariacco e di San Giovanni al Natisone ovvero 26 giovani uccisi dai nazisti per rappresaglia. Infatti tra il 17 e il 25 maggio del 1944 a San Giovanni al Natisone e a Premariacco, in provincia di Udine, vennero giustiziati dei soldati tedeschi. Da qui la rappresaglia che portò all’assassinio di 26 partigiani italiani.
Le foto che pubblichiamo arrivano dall’archivio dell’Anpi, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e sono le stesse che appaiono e che, come detto, vengono falsamente imputate ai partigiani titini nel servizio di Porta a Porta. Possibile che nessuno si sia accorto dell’errore? E come mai nonostante in rete già qualcuno prima di noi ha sollevato dubbi sull’autenticità dello scatto la Rai non sia corsa a chiedere scusa pubblicamente, dopo aver verificato come abbiamo fatto noi.
All’inizio dicevamo che al cronista spetta solo raccontare i fatti e che quindi non toccava a noi racchiudere la vicenda sotto il capitolo del falso. Però è difficile pensare che quanto avvenuto sotto la regia di Bruno Vespa sia solo un “banale errore”.