17.1 C
Torino
domenica, 8 Settembre 2024

Fiorentina-Napoli, questore: "Nessuna trattativa con gli ultras del Napoli". Vedova Raciti: "Genny 'a carogna ha offeso al memoria di mio marito"

Più letti

Nuova Società - sponsor
Redazione
Redazione
Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Il capitano del Napoli Marek Hamsik, i responsabili dell’ordine pubblico dello stadio e Genny ‘a Carogna. Sono loro al centro della polemica per le presunte trattative per far giocare lo stesso la partita Fiorentina-Napoli allo stadio Olimpico di Roma sebbene ci fossero stati scontri tra forze dell’ordine e ultrà e sebbene tre tifosi fossero stati feriti con colpi di pistola esplosi, secondo le indagini delle polizia, da un ultrà della Roma ora arrestato.
Il questore di Roma, Massimo Mazza, oggi ha voluto precisare che “Non c’è stata alcuna trattativa con gli ultras del Napoli. Non abbiamo mai pensato di non far giocare la partita”.
L’unica cosa, sottolinea Mazza, è che il capitano del Napoli è stato autorizzato a informare i tifosi, su richiesta di questi, sulle condizioni di salute del ferito.
“Mai nessuno – ha ribadito il questore – ha pensato di non far giocare la partita, né la federazione, né le forze dell’ordine né le società. La società Napoli ci ha solo chiesto se avessimo nulla in contrario se il capitano spiegasse ai tifosi come era la situazione, anche perché si erano diffuse notizie che davano per morto il tifoso. Non c’erano controindicazioni e così il capitano ha potuto spiegare che i tifosi della Fiorentina non c’entravano con quello che era accaduto e che il tifoso non era morto. Non riesco a capire – ripete il questore – di quale trattativa si parli: non c’è stata alcuna trattativa”.
Ma torniamo a Genny ‘a carogna, il cui vero nome è Gennaro De Tommaso. Le sue foto da ieri campeggiano sulle prime pagine dei giornali. Lui a cavalcioni sulle transenne mentre sfoggia “orgogliosamente” una maglietta con su scritto “Speziale libero” che inneggiava ad Antonino Speziale, ultrà del Catania condannato a 8 anni per l’omicidio dell’ispettore di polizia Filippo Raciti, il 2 febbraio del 2007.
Severo il commento della vedova di Raciti: “Ieri sera – dice Marisa Grasso – mi sono sentita umiliata perché è stata offesa la memoria di mio marito: è stata indossata una maglietta che inneggia all’assassino di un poliziotto. Tutti hanno visto la prepotenza di questa persona, ma poi che è successo? Io ho pieno diritto, adesso, di avere risposte dalle Istituzioni. Lo Stato – aggiunge – ieri era presente allo stadio nelle massime espressioni, e che ha fatto?. Lo Stato deve essere forte e non debole – osserva – e ieri c’è stata l’espressione evidente della sua impotenza”.
Ma Genny, conosciuto poiché fa parte delle frange più violente della tifoseria napoletana, è anche noto alle forze dell’ordine in quanto figlio di Ciro De Tommaso, affiliato al clan camorristico del rione Sanità dei Misso, e perché in passato è stato diffidato con il daspo, provvedimento temporaneo di esclusione dalle manifestazioni sportive.

- Advertisement -Nuova Società - sponsor

Articoli correlati

Nuova Società - sponsor

Primo Piano