Fiorentina-Napoli. Finale di Coppa Italia. A due ore dal fischio del calcio d’inizio, fuori dallo stadio Olimpico di Roma esplode la guerriglia. Petardi, colpi di pistola, manganellate e scontri. Tre tifosi del Napoli rimangono feriti dai proiettili. Uno è gravissimo.
Con l’accusa di tentato omicidio la polizia ha arrestato Daniele De Santis, 48 anni, detto Gastone, ultrà della Roma già noto alle forze dell’ordine per precedenti e per aver convinto Francesco Totti a non giocare un derby nel 2004 scendendo in campo in seguito alla falsa notizia di un investimento di un bambino da parte della polizia.
Secondo una prima ricostruzione degli investigatori, De Santis avrebbe provocato i tifosi napoletani lanciando fumogeni contro di loro. Alla loro violenta reazione, avrebbe risposto esplodendo colpi di pistola. I fatti si sono svolti in viale Tor di Quinto vicino al chiosco dell’ultrà Gastone. Interrogato dalla polizia ha negato la sua responsabilità.
Nonostante i gravissimi fatti di violenza e di tensione fuori e dentro lo stadio si è deciso di giocare lo stesso la partita dopo l’ok delle tifoserie.
De Santis è stato portato all’ospedale Gemelli per una frattura. Nello stesso nosocomio è stato trasportato dopo che le sue condizioni sono state stabilizzate a Villa San Pietro Ciro Esposito, 27 anni, tifoso napoletano, colpito da un proiettile alla colonna vertebrale. Le sue condizioni rimangono gravissime e non consentono di operarlo.
Le altre due persone raggiunte dai colpi di pistola sono Alfredo Esposito di 43 anni, colpito alla mano destra e Gennaro Fioretti di 32 anni, colpito a un braccio e a una mano.
Ma veniamo ai fatti della giornata.
La Capitale è stata invasa da migliaia di tifosi del Napoli e della Fiorentina. Scontri tra le due tifoserie e con la polizia. Ma la tensione ha raggiunto la sua acme quando a mettere benzina sul fuoco ci hanno pensato gli ultras della Roma infiltratisi tra i supporters.
Scontri con le forze dell’ordine che scortavano le tifoserie per evitare che venissero a contatto. All’altezza di Ponte Milvio lanci di bottiglie e oggetti, mentre tafferugli più accessi si sono verificati vicino allo stadio Olimpico in cui si sarebbe svolto l’incontro calcistico.
Anche all’interno dello stadio c’è stato un fitto lancio di petardi.
Intanto intorno alle 19 quegli spari. Per terra i tre feriti, di cui, come detto, uno gravissimo.
Ora Digos e investigatori stanno analizzando le immagini delle telecamere e ascoltando testimoni per ricostruire quanto accaduto e fermare tutti i responsabili dei vergognosi fatti di ieri.
Nella tarda serata il sindaco di Roma Ignazio Marino ha commentato quanto avvenuto: “Le violenze che si sono verificate nei pressi dello stadio Olimpico sono vergognose e intollerabili. Hanno rovinato il clima di festa che dovrebbe caratterizzare questi eventi. Roma e il Paese non meritano di essere oltraggiati da chi approfitta di una partita di calcio per dare libero sfogo alla propria aggressività. In attesa che si faccia piena chiarezza sull’accaduto e si individuino i responsabili di questo gesto criminale, assicurandoli alla giustizia, il mio augurio è che questo evento sportivo possa immediatamente tornare al suo giusto spirito”.
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