14 euro d’ingresso per una mostra di fatto commerciale. Non c è da stupirsi se non siano molte le famiglie con bambini, anche se il fascino dell”esotico tira. Al Lingotto di Torino è in corso il Festival dell’Oriente. “Kermesse di colori, musiche, profumi di terre lontane” recita la presentazione ufficiale sui media. Tra miracolosi rimedi esoterici, manga, statue del Buddha, spettacoli di danze e musiche, fanno sempre effetto gli allestimenti simbolici con costumi, kimono, grafie e belle riproduzioni dell guerrieri cinesi di terracotta dell’imperatore Qin Shi Huang, casualmente scoperti nel 1970, e risalenti al 220 a. C.
Tra i sorrisi e la simpatia di stanchi suonatori e esauste danzatrici indiane, spiccavano due ragazze eporediesi vestite in stile gothic manga. Colpisce sempre l ‘ampia area dedicata ai massaggi. Nella marea di stand pseudo orientali, oltre a intrusi, che proponevano di pellame, dolciumi siciliani e bibite energetiche, si distinguevano i talismani fallici, tra anelli e amuleti benedetti dai monaci, oltre a splendide statue presenti nello stand “Il Talismano”, in cui il flemmatico Paolo, 64 anni, ci ha raccontato di esser felice di aver mollato da ragazzo un posto fisso in ferrovia per innamorarsi e girare l’oriente. Medita ogni mattina per un ora e non fa nulla per invogliare i clienti verso i suoi oggetti viet cambogiani.
Insomma un grande miscuglio in cui prevalgono luoghi comuni conditi da speranze mistiche, prive di conoscenza. L’expo continua il prossimo weekend.