Cerca qualcosa di positivo il sindaco di Torino Piero Fassino, in una giornata in cui è stata praticamente decretata la morte (già annunciata) della Fiat e la fuga all’estero sotto il nuovo marchio Fca.
Ma il primo cittadino esponente del Partito Democratico vuole, anche se i fatti dicono che quando Sergio Marchionne è meglio andarci cauti, tranquilizzare piuttosto che agitarsi: «La sede fiscale a Londra o la sede legale in Olanda non corrispondono ad alcun investimento produttivo del gruppo in quei Paesi – spiega – Quel che conta è che siano confermate le scelte di investimento e, in particolare, che Torino e l’Italia continuino a essere l’headquarter europeo del gruppo».
«Oggi si giunge a compimento di un importantissimo progetto di politica industriale che da vita al settimo gruppo automobilistico mondiale, in grado di competere su tutte le aree di mercato e in tutte le diverse gamme di prodotto».
«Fiat e Chrysler – aggiunge – se avessero continuato a vivere ciascuna da sola, avrebbero avuto prospettive più incerte di quelle che hanno oggi fondendosi in un unico grande gruppo».
«Un gruppo – prosegue Fassino – i cui siti produttivi continueranno ad essere da domani esattamente dove erano fino a ieri. E se una responsabilità hanno la politica e le istituzioni Š quella di operare per creare le migliori condizioni e convenienze affinché‚ Fiat Chrysler continui a considerare l’Italia – conclude – un paese essenziale per le sue strategie».
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