di Giulia Zanotti
E’ Fassino per niente stanco, ancora agguerrito, quello ntervenuto alla chiusura della campagna elettorale di Progetto Torino, la lista guidata dall’assessore comunale al Bilancio Gianguido Passoni: «Tutti i voti hanno la stessa dignità, e quindi vanno rispettati, ma i voti non hanno tutti la stessa utilità».
«Chiediamo un voto per Torino – ha aggiunto Fassino – e chiediamo di non disperdere il voto. Alcuni invece chiedono voti per cavalcare un malessere, ma non si governa cavalcando un malessere, tanto che la candidata sindaco del Movimento 5 Stelle è irriconoscibile, da consigliera comunale cavalcava qualsiasi battaglia. Adesso calma piatta, perché se no non è credibile come forza di governo».
Ma non ne ha solo l’Appendino il sindaco: per lui “il voto per Giorgio Airaudo è un voto di dispetto».
«Non capisco – ha detto – perché se Sel a Milano appoggia Sala, a Torino non debba appoggiare Fassino. Incensano ogni giorno Chiamparino, quando è noto che io e Chiamparino la pensiamo nello stesso modo».
Intanto Chiara Appendino ha presentato altri due suoi aspiranti assessori. Si tratta di Paola Pisano, docente di Gestione dell’innovazione e direttore del centro di innovazione tecnologica multidisciplinare Icxt dell’università di Torino e visiting lecturer alla Westminster University di Londra e di Federica Patti, architetto, dottore di ricerca e insegnante nella scuola secondaria.
Alla prima, in caso di vittoria alle elezioni, andranno le deleghe a servizi demografici e statistici, toponomastica, sistemi informatici, smart city e innovazione. Edilizia scolastica e Istruzione quelle per la seconda.