“Con le nuove regole si riduce ad un terzo la capacità di ristoranti e bar, così si lavora in perdita. Servono nuovi sostegni a fondo perduto per gli operatori. Le nuove regole ridurrebbero la capacità dei ristoranti ad un terzo di quella attuale, obbligandone migliaia alla chiusura definitiva”.
Le imprese della somministrazione Fiepet Confesercenti bocciano le linee guida sulla ristorazione diffuse oggi dall’Inail. Norme eccessivamente rigide, spesso anche confuse, ed elaborate senza la partecipazione degli imprenditori del comparto, la cui applicazione metterebbe a serio rischio il settore, che dà lavoro in Piemonte a quasi 30 mila imprese e oltre 100.000 dipendenti.
“La dimensione media di un ristorante, in Italia, è di 80 metri quadrati. Secondo le linee guida, una capienza sufficiente per appena 20 persone”, commenta il presidente di Fiepet Confesercenti Giancarlo Banchieri. “Si tratta chiaramente di una condizione antieconomica, che impedisce di riavviare l’attività a meno di non raddoppiare i prezzi attuali: ma anche questo ci porterebbe alla chiusura. Al danno si aggiunge poi la beffa: non ci sono le condizioni per riaprire, ma non si può licenziare. Una situazione insostenibile. Troppi punti fondamentali, poi, sono ancora da chiarire. Non basteranno certo i bonus da 600 o 800 euro a salvare la ristorazione italiana. Invitiamo le Regioni intervenire”, osserva Banchieri.