Più dialogo meno sgomberi. Sembra uno slogan ma è quanto accadrà per l’ex Villaggio Olimpico Moi le cui palazzine sono occupate da più di 200 profughi che qui hanno trovato alloggio dopo la fine dell’emergenza Nord Africa. Dopo che il tribunale di Torino su richiesta della Procura aveva messo sotto sequestro le palazzine, lo sgombero da parte delle forze dell’ordine, sembrava anche se non immediato, nell’aria. Invece, Fabrizio Ricca consigliere della Lega Nord in Consiglio comunale, dopo la conferenza in Sala Capigruppo racconta il perché del cambio di rotta: «La Giunta comunale – dice -ha comunicato ai capigruppo che la Digos incaricata dello sgombero ha optato per una ridefinizione della propria linea d’azione».
Il perché? «Sono state diffuse notizie che sarebbero dovute restare riservate» spiega Ricca, aggiungendo che si tratta di indiscrezioni che la scorsa settimana sono trapelate dalla riunione di Commissione.
Dunque una “gola profonda”. Ma come andrà a finire con l’ex Moi? Per ora si prospetta l’ipotesi del passaggio obbligato al dialogo con gli occupanti e l’obbligo di concordare la linea col tavolo che si occupa dell’ordine pubblico in città.