11.2 C
Torino
mercoledì, 23 Ottobre 2024

Del Piero no: i perché di Cassiani

Più letti

Nuova Società - sponsor
Redazione
Redazione
Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

La cittadinanza onoraria di Torino secondo Luca Cassiani, consigliere comunale Pd, è un argomento serio e concedere l’alto riconoscimento a tutti non è possibile.
«Oggi a Del Piero e domani a Ciccio Graziani?» dice ironico il consigliere che proprio ieri, insieme ad altri colleghi della Sala Rossa, ha bocciato la mozione della Lega Nord che chiedeva la cittadinanza per il calciatore Alessandro Del Piero. Il motivo ufficiale: evitare il rischio che perda di significato.
«Io non ho firmato, anche se poi l’ho votata, quella concessa a don Aldo Rabino, cappellano del Toro, che comunque è stato premiato per il suo impegno sociale e umanitario nel progetto del Mato Grosso in Brasile, dove ha lavorato duramente per difendere i diritti dei bambini». Il legame con la squadra granata quindi, secondo Cassiani non c’entra nulla con la concessione della cittadinanza. E per rispondere e chi parla di “torinesità” spiega il Consigliere Pd, «devo dire che allora non ha capito nulla del vero significato della cittadinanza onoraria».
«Un cittadino onorario – spiega – è colui che la Città e i cittadini tutti devono prendere come esempio. Insomma qualcuno al quale ispirarsi come Nelson Mandela, Rita Levi-Montalcini e tanti altri che nella loro vita hanno fatto grandi cose anche per il bene comune».
La grande carriera calcistica insomma, non basta per Cassiani per aggiungere alla lista il nome di Alex Del Piero, il numero 10 della Juventus per anni simbolo della squadra bianconera di Torino, che tra l’altro come conclude Cassiani, «secondo i registri torinesi risulta già essere residente nella nostra città e al massimo potrebbe ricevere un altro tipo di riconoscimento».
A chi parla invece della bocciatura come una scelta politica, il consigliere Pd risponde di essere totalmente fuori strada, respingendo le accuse al mittente, «alla ricerca di “marchette elettorali”».

- Advertisement -Nuova Società - sponsor

Articoli correlati

Nuova Società - sponsor

Primo Piano