di Bernardo Basilici Menini
Chiara Appendino è tornata oggi sul tema dell’ex Moi, ribadendo l’intenzione di procedere a un censimento degli occupanti delle palazzine. La sindaca ammette che la situazione è complicata: «si deve intervenire per rispondere a tre soggetti: la città e i cittadini, la proprietà e gli occupanti. Sul tema sicurezza mi sto muovendo a livello nazionale, ma come sindaco ho il dovere di cercare risorse alternative e lo stiamo facendo nel minor tempo possibile, con un percorso che prevede alcune fasi, consapevoli delle difficoltà». Confermato anche l’intento di risolvere la situazione una palazzina alla volta.
«Il censimento – ha detto Appendino – sarà fatto dai servizi sociali allo scopo di capire chi c’è dentro, che diritti e quali capacità ha, per poi avviare, per chi risulta averne diritto, percorsi alternativi di inserimento».
La soluzione non convince Fabrizio Ricca della Lega Nord: «Dentro il Moi ci sono 1.200 persone, un paese, pensare a un censimento volontario è assurdo».
Sul tema è intervenuto anche l’ex sindaco di Torino, Piero Fassino, che ha sollevato dubbi sulla composizione della popolazione dell’ex Moi, in particolare della compresenza di chi ha diritto di asilo con chi non lo ha. «Bisogna sapere cosa accadrà dopo il censimento per chi non è in regola e capire quali possono essere i percorsi alternativi per chi ne ha diritto, perché non possono essere quelli per l’emergenza migranti». Data la complessità della situazione, Fassino ha poi fatto un richiamo alle responsabilità: «Nessuno di noi deve nascondersi le difficoltà. Sosterremo iniziative utili ad arrivare a una soluzione».