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mercoledì, 23 Ottobre 2024

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

La legge finanziaria del M5S mette a rischio il piano di investimenti di FCA: questo il vero tema, non il rinvio del consiglio aperto.
Il Consiglio comunale e regionale aperto per ascoltare i programmi del nuovo piano industriale di FCA e quindi poter discutere delle sue ricadute sul nostro territorio, a partire da Mirafiori, in programma per il 13 dicembre e che è stato rinviato a causa della finanziaria in discussione, sarebbe stata un’occasione davvero importante. Ma a quanto pare il futuro dell’automotive a Torino sta a cuore solo a noi e non al Governo giallo-verde.
Le misure contenute nella finanziaria in discussione, non solo sono prive di logica economica e politica ma invece che servire a rilanciare l’economia reale introducono misure che mettono in discussione i piani di sviluppo già definiti e illustrati ai sindacati. Peraltro in un momento molto difficile ed in evoluzione per il settore dell’auto e in cui si apprende che, dall’altra parte dell’oceano, GM ha addirittura intenzione di chiudere 4 impianti produttivi negli Stati Uniti licenziando oltre 15.000 persone, solo per citare un esempio.
In un quadro economico internazionale come questo, un Governo serio dovrebbe porsi il problema di mettere in campo misure economiche atte a sviluppare incentivi alla produzione e allo sviluppo tecnologico in Italia, non fare il contrario.
Peraltro in un quadro assurdo e paradossale: con una mano il M5S immagina di far rientrare Torino nei programmi delle “aree di crisi industriale complessa” per sostenere l’industria dell’automotive con denaro pubblico, con l’altra, lo stesso Governo mette nella finanziaria misure penalizzanti che costringono a mettere in discussione gli investimenti già deliberati.
I piani industriali hanno bisogno di regole certe e di interlocutori credibili, non di apprendisti stregoni che oggi dicono una cosa e domani ne fanno un’altra, opposta.
I grilllini nostrani, invece che salire in cattedra a spiegare agli imprenditori come si fa impresa, peraltro in molti casi senza aver lavorato un giorno nella loro vita, dovrebbero porsi il problema di come fare ad aiutare davvero le imprese torinesi e piemontesi nel settore dell’automotive, a partire proprio da FCA, facilitando e non penalizzando i loro investimenti industriali, la riconversione dei cicli produttivi verso le tecnologie green, la transizione verso nuovi modelli costruendo un quadro organico per lo sviluppo.
Comincino con il togliere le misure di penalizzazione che hanno introdotto nella finanziaria. Sarebbe già un passo avanti.
Scritto da Stefano Lo Russo, capogruppo Pd in consiglio comunale a Torino

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