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sabato, 9 Novembre 2024

Destra e sinistra? Esistono, eccome esistono

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

A volte ho l’impressione che le categorie “destra” e “sinistra” stiano lentamente scomparendo. E questo non solo per la crisi in cui versa la politica contemporanea ma anche, e soprattutto, per l’assenza di scelte politiche nette e chiare che delimitano i rispettivi campi. Certo, i problemi ci sono e vanno risolti senza rispolverare approcci ideologici e vaghi. Ma è pur vero che la lezione del passato non può essere frettolosamente archiviata causa l’irrompere violento della politica spettacolo e delle cosiddette “americanate”.
Fa effetto – lo dico senza polemica e senza retropensieri – registrare quotidianamente, per fermarsi all’oggi, le dichiarazioni di autorevoli esponenti della destra e del centro destra italiano inneggianti la politica di Renzi, le scelte di Renzi, il linguaggio di Renzi, la comunicazione di Renzi e lo stesso progetto politico di Renzi. Cioè del segretario nazionale del Pd e del momentaneo Presidente del Consiglio. Addirittura esistono trasmissioni televisive – gli ormai noti talk show – che accomunano Berlusconi a Renzi anche nell’uso di parole decisive per catturare consensi e seminare illusioni verso quei cittadini italiani che puntualmente ci cascano.
Insomma, una strana somiglianza tra i due principali concorrenti – si fa per dire – degli attuali schieramenti politici alternativi. Per non parlare di Grillo e del suo progetto a tutt’oggi astratto e inconcludente. E, puntuale, arriva allora la domanda: ha ancora senso parlare oggi di destra e di sinistra?
Io continuo a credere che, malgrado sia ormai consolidata la stagione post ideologica, le categorie “destra” e “sinistra” continuano ad essere attuali e ad avere una forte cittadinanza nella cittadella politica italiana. È inutile fingere che ormai siamo tutti uguali e tutto ciò che è riconducibile al passato è inservibile, vecchio e da rottamare. Ci sono valori diversi se non alternativi; ci sono approcci culturali diversi se non alternativi; e soprattutto ci sono ricette programmatiche diverse se non alternative nella risposta ai problemi drammatici che assillano gli italiani.
Non facciamoci abbindolare dalle continue “americanate”. Non tutto è spettacolo, consenso, immagine e propaganda. Alla fine ci vogliono risposte politiche e programmatiche. E lì le chiacchiere stanno a zero. Fuorché pensiamo di essere perennemente attori di un gigantesco “grande fratello” dove tutti i gatti sono grigi e dove la politica è solo un grande spettacolo dove vince chi recita meglio. Se questo è l’esito finale allora la destra e la sinistra sono categorie del passato. Io continuo a credere di no. E credo che siano molti che la pensano così. Ma dobbiamo ribellarci rischiando anche di essere impopolari o di andare controcorrente.

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