Stress, insoddisfazione, notti insonni e paure legate alle incognite del futuro. Sono questi i malesseri che nascono dalla precarietà e dalla crisi economica che portano ogni giorno centinaia di persone a scegliere di curarsi gli psicofarmaci.
Lo rivela uno studio partito dalla Lombardia dal quale è emersa la forte relazione di causa-effetto tra precarietà e aumento di prescrizioni di psicofarmaci, oltre a un aumento correlato dei casi di depressione.
I risultati della ricerca indicano che avere un contratto temporaneo, così come frequenti cambiamenti di contratto nell’arco dell’anno, aumenta la probabilità di assumere antidepressivi, ansiolitici, stabilizzatori dell’umore etc e accrescono il rischio di ammalarsi di
depressione. La crisi insomma, non influisce solo sul portafoglio degli italiani ma anche sulla loro salute fisica e mentale.