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sabato, 27 Luglio 2024

Crollo viadotto Palermo-Agrigento, dietro c'è la Cmc che lavora al Tav

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Redazione
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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Matteo Renzi ha detto che il responsabile “pagherà tutto”. Il lavoro che il presidente del Consiglio ha chiesto con un tweet (“Viadotto Scorciavacche, Palermo. Inaugurato il 23 dic, crolla in 10 giorni. Ho chiesto a Anas nome responsabile. Pagherà tutto #finitalafesta”) all’Anas non dovrebbe essere così difficile. L’opera che in dieci giorni ha ceduto è opera della Cmc, azienda che, inoltre, sta lavorando al Tav in Val Susa, così come della Tecnis e della Ccc. Suonare al campanello Bolognetta Spa.
Il viadotto Palermo-Agrigento è stato inaugurato il 23 dicembre 2014 e nel giorno di Capodanno metà carreggiata è sprofondata. Fortunatamente non vi erano macchine in transito, altrimenti il disastro sarebbe potuto essere di ancora maggiore entità. Nella ricerca dei responsabili gli uomini di Palazzo Chigi e dintorni avranno sicuramente notato il giochino andato in onda sul sito della Cmc: fino al giorno del crollo la notizia della costruzione del viadotto Scorciavacche 2 era presente sul portale, dopo il fattaccio la news è stata celermente rimossa. Si vedano le fotografie che alleghiamo (l’articolo continua dopo le fotografie).
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Insieme a Renzi anche il ministro Maurizio Lupi ha gridato la sua indignazione. Il ministro accusa “chi ha costruito l’opera, chi non ha controllato e chi ha dato via libera alle auto”. La Procura di Termini ha aperto un’inchiesta per crollo colposo mentre Renzi pretende la testa dei responsabili. Bisognerà bussare alla porta della Bolognetta Spa, cartello di imprese comprendente Cmc di Ravenna, Tecnis e Ccc. Fascicolo di non poco conto, laddove si dovrà individuare la responsabilità dell’osceno crollo così come non si potrà non fare i conti con quelli che sono i bandi già assegnati, alle imprese in questione, per altre opere. La Cmc, per esempio, coinvolta nella friabile costruzione del viadotto Palermo-Agrigento, è anche la ditta che dovrà costruire il tunnel geognostico di Chiomonte per la Torino-Lione. Ora, si aspetta il prossimo crollo o si riapre, immediatamente, con senso delle cose, il faldone delle grandi opere, decidendo quel che davvero è utile e sicuro?

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