Non usa mezzi termini l’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia nel commentare il crollo della gru che ha causato la morte di tre operai a Torino sabato, in via Genova.
“Tragedie come questa sono la nostra vergogna. Io sento vergogna”. “Vergogna – dice – perché qui non è un terremoto, un virus a colpirci, ma il dover constatare che non siamo ancora capaci, come società civile, come politici, come legislatori, di mettere la sicurezza della vita al primo posto, in ogni campo di attività. Il problema va affrontato seriamente, in modo continuato da parte delle istituzioni, di tutti coloro che hanno in mano il problema del lavoro”.
Per Nosiglia “possiamo farcela, ne abbiamo le possibilità, basta lavorare insieme, trovare le vie che ci diano la possibilità di mantenere il più possibile nel lavoro questo impegno fondamentale che è la sicurezza, perché senza sicurezza non si può fare niente. Ma dipende da noi – conclude l’arcivescovo -, da come gestiamo questa situazione perché quando capitano queste cose tutti hanno qualcosa da dire o proporre, ma alla fine, passato un po’ di tempo, non se ne parla più, invece bisogna mantenere il tema sempre vivo in modo che possa essere un punto di riferimento per dare alla nostra società maggiore serenità e tranquillità verso tutti”.