Corrono le lancette dell’orologio. Da quel venerdì di gennaio corrono ancora più velocemente a Motta e Costigliole d’Asti. Sembra che il tempo velocemente si sia mangiato tutte le tracce di Elena Ceste, la mamma di 38 anni scomparsa il 24 gennaio. E mentre gli inquirenti cercano di capire se si tratti di un allontanamento volontario o se dietro alla sua scomparsa ci sia mistero, o, come sostiene il marito, una terza persona, a correre sono anche le voci di paese.
Chi parla, in questa piccola frazione, di Elena, racconta di una mamma casalinga, come si definisce anche lei sul suo profilo di Faceboook, che però aveva un grande disagio psicologico. Alla base di questo suo turbamento una nuova gravidanza. Ma diventa difficile credere che la voce del popolo possa trovare immediati riscontri, visto che più che un’indiscrezione realmente c’è il rischio che il tempo stia facendo il suo “sporco lavoro”, come accade spesso in questi casi: ovvero il pettegolezzo che rischia di confondere le idee.
Di probabile, per il momento, è che Elena negli ultimi mesi avesse perso dei chili, qualcuno dice quindici, e che al momento della scomparsa fosse un po’ diversa da come appare in quella foto vicino al vaso di papaveri, sempre sul suo profilo sul social network. Elena viveva da più di dieci anni insieme al marito Michele Buoninconti, vigile del fuoco di Alba, e quei quattro figli nella zona di San Pancrazio. Venerdì 24, dicevamo, tra le 8.15 e le 8.35, Elena scompare da casa. Prima però chiede al marito, visto che non si sentiva bene, di accompagnare lui i figli da scuola.
Al ritorno Michele Buoninconti trova nel cortile, in mezzo alla neve, gli abiti della moglie e gli occhiali da vista. Dentro, sul tavolo, la fede nuziale e il cellulare. L’auto della casalinga al suo posto. Il marito a questo punto, dopo aver chiesto aiuto ai vicini, si decide a chiamare i Carabinieri. Due ore dopo la scomparsa della donna iniziano le ricerche, che vanno tuttora avanti.
A coordinare le indagini il procuratore di Asti Giorgio Vitari e il sostituto procuratore Laura Deodato. Non viene esclusa nessuna ipotesi e si cerca ovunque, dalle rive del Tanaro a cunicoli sotterranei. Elena, che andava ogni domenica a messa, probabilmente nascondeva un grande segreto. C’erano quei messaggi, di un uomo che gli investigatori hanno già sentito, ma che sembrerebbe estraneo ai fatti. Dunque non ci sono indagati, mentre il tempo continua a correre e le chiacchiere di paese però potrebbero realmente nascondere tracce di verità.
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