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mercoledì, 23 Ottobre 2024

Cosa sono e a cosa servono i cookie?

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Non appena si apre una pagina di un social network o di un qualsiasi sito, sempre più spesso in qualche punto dello schermo del PC, del tablet o dello smartphone appare magicamente l’indicazione della presenza di cookie. Letteralmente “biscotti”, se dovessimo attenerci fedelmente alla traduzione dall’inglese all’italiano, in realtà questi misteriosi oggetti celano molto di più e sono una delle più grandi e recenti innovazioni della sfera digitale.

I cookie appaiono ormai ovunque, di questi piccoli file di testo si serve ormai praticamente qualsiasi sito: possiamo trovarci di fronte ai giochi di casinò online di William Hill, possiamo essere di fronte a un blog di filosofia, possiamo imbatterci nella pagina Facebook di North Face e in ogni caso siamo sempre “preda” di questi cookie, segnalati più o meno vistosamente all’interno delle pagine online. Questi piccoli file di testo vengono memorizzati sul dispositivo dell’utente quando si naviga sul sito web, tramite un browser o un motore di ricerca. Su questi file di testo vengono inserite le più disparate informazioni regalate in maniera più o meno consapevole dall’utente: l’inserimento precedente di un campo di testo all’interno di un sito, una determinata ricerca fatta su Internet, fino ad arrivare anche ai dati personali dell’utente.

Insomma, la finalità di tale strumento è puramente commerciale e profilatoria. Siccome i dati che vengono immessi nei cookie, specialmente quelli relativi alle ricerche effettuate dagli utenti, possono compromettere la privacy di tali utenti, i cookie sono da tempo oggetto di diverse controversie legali, e in generale della diffidenza dell’opinione pubblica. Una legge europea del 2011 ha deciso di regolamentare l’utilizzo e il funzionamento dei cookie, imponendo a tutti i siti degli stati membri di informare gli utenti che il sito in cui ci si è imbattuti utilizza certe tipologie di cookie: questo è il motivo per cui l’avviso della presenza dei cookie si è ormai generalizzato in qualsiasi angolo dell’universo digitale.

Fonte: Pixabay

Come possono agire gli utenti? Generalmente è possibile gestire le preferenze e le limitazioni che si vogliono adottare riguardo la tematica dei cookie agendo direttamente sul browser preferito e utilizzato: modificando le impostazioni, si può impedire un’eventuale installazione degli stessi, ed è inoltre possibile eliminare i cookie installati in passato, inclusi quelli per cui si è già dato un consenso alla loro installazione.

Quali sono le varie tipologie? Una legge più recente di quella del 2011, vale a dire la Cookie Law del giugno 2015, divide le tipologie di cookie in tre grandi macrocategorie, ognuna con le proprie regole e i propri specifici obblighi, a carico degli editori dei siti web. Si parte dai cookie tecnici, che comprende a sua volta delle sottocategorie quali i cookie di navigazione o di sessione, i cookie analytics o i cookie di funzionalità. I cookie di profilazione, la seconda categoria, si differenziano dai primi proprio in relazione alla modalità con cui l’utente navigatore viene informato, tramite banner o modal boxes. Un terzo tipo di cookie è il cosiddetto cookie di terza parte, che si differenzia dai primi due in base al soggetto che installa i cookie sul terminale dell’utente. Ad esempio i cookie di Facebook sono cookie di terza parte se memorizzati o letti navigando su un sito diverso dallo stesso social network.

Insomma, questa sorta di gettone identificativo digitale sta prendendo sempre più piede, di fronte al sempre più proliferante utilizzo dell’universo digitale da parte degli utenti, in ogni suo angolo e sfaccettatura. L’importanza commerciale della prolifazione è così sempre maggiore, ma allo stesso tempo anche la necessità da parte dell’utente di essere informato correttamente sull’utilizzo dei cookie e sulle eventuali contromisure da prendere.

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