“Contributo sì e non vuole dire non togliere alla Torino-Lione”. Lo rimarca la capogruppo del Movimento Cinque Stelle in consiglio comunale nel capoluogo piemontese, Valentina Sganga. “Una cosa non esclude l’altra” dice, sottraendo così i pentastellati torinesi dalla bagarre nazionale, nata dopo la proposta del Partito Democratico, a cui avevano replicato Laura Castelli e Vito Crimi, che indicavano come prioritaria la sospensione della Alta Velocità
Continua Sganga: “Il contributo di solidarietà e il Tav sono binari paralleli, ma non mischiamo questioni serie per bagarre politica”.
“A Torino il M5s continua a essere contrario all’alta velocità in Valsusa. Pensiamo che i miliardi che si vogliono buttare per una grande opera inutile vadano destinati a temi più importanti come la sanità, lo dicevamo 10 anni fa, l’abbiamo ribadito l’anno scorso e lo diciamo ancora oggi, sottolinea.
Spiega Sganga: “Al netto ciò una proposta redistributiva della ricchezza, magari finalizzata a finanziare il reddito universale di cui parlano anche Beppe Grillo e la sindaca Chiara Appendino, è da prendere in esame”.
“Non si deve mettere le mani in tasca a tutti gli italiani, ma che chi ha di più, parliamo di persone che hanno stipendi mensili superiori ai 6mila euro, possa dare qualcosa oggi senza limitarsi alla beneficenza non deve essere un tabù. Che sia la proposta del Pd o, magari, una migliore che colpisca chi porta i capitali all’estero trasferendo le sedi fiscali in paradisi fiscali o i Paesi europei come l’Olanda che poi si oppongono alla solidarietà comunitaria, penso che sia comunque un tema da affrontare”, conclude Sganga