Il Decreto #iorestoacasa ha portato non solo limitazioni a causa dell’emergenza Coronavirus, ma anche molta confusione.
In particolare è il capitolo che riguarda gli spostamenti. Infatti a molti non è ancora chiaro che la giustificazione per uscire di casa non vale solo se si superano i confini del proprio Comune di residenza, ma vale anche all’interno della propria città.
Tradotto: di casa si può uscire solo per andare a lavoro, per ragioni di salute o per l’acquisto ad esempio di beni essenziali.
Quindi la polizia di stato o locale può benissimo fermare e sanzionare chi viene trovato fuori casa senza un valido motivo. E quindi multarlo.
Il decreto firmato per la Lombardia e per le 14 province l’8 marzo ed esteso lunedì a tutto il territorio nazionale recita infatti:
“a) evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dai territori di cui al presente articolo, nonché all’interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute. E’ consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza;
b) ai soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5° C) e’ fortemente raccomandato di rimanere presso il proprio domicilio e limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante;
c) divieto assoluto di mobilita’ dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al virus;”
Quindi il #iorestoacasa non è solo un consiglio o uno slogan. Una sorta di coprifuoco (termine orribile) a cui dobbiamo attenerci per il bene di tutti.