Una ricerca italo-statunitense, finanziata dalla National Science Foundation Usa, cercherà di comprendere i meccanismi legati ai tamponi per l’accertamento del contagio da Covid-19, effettuati nei punti di raccolta “drive-through”, all’interno dell’auto del soggetto potenzialmente infetto. La ricerca è coordinata da Maurizio Porfiri della New York University Tandon School of Engineering.
Il Politecnico di Torino collabora con il gruppo del professor Alessandro Rizzo del Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni, che metterà a disposizione la sua competenza nello sviluppo di modelli per la diffusione di malattie infettive che tengano conto delle variazioni di attività e del comportamento umano. Il gruppo è completato da Zhong-Ping Jiang della New York University, Emanuele Caroppo, psichiatra dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Roma ed esperto di fenomeni sociali in scenari di crisi e da Sachit Butail della Northern Illinois University.
I ricercatori hanno selezionato la città di New Rochelle, uno dei primi focolai di Covid-19 nello stato di New York, per sviluppare un modello che terrà conto di caratteristiche quali l’infettività dei soggetti asintomatici, i diversi livelli di trattamento (domiciliare, ospedaliero, terapia intensiva) e i comportamenti individuali indotti da valutazioni razionali e irrazionali. Il modello sarà basato su un’accurata analisi dei dati della città in esame, quali la tipologia, la capienza, la destinazione d’uso dei vari edifici, e la mobilità. Una prima versione verrà rilasciata nelle prossime settimane, mentre l’intera ricerca verrà conclusa in un anno. Il modello sarà utile a fornire risposte durante la crisi, a gestire le varie fasi post-lockdown e a mantenere un buon livello di preparazione qualora il fenomeno epidemico dovesse ripresentarsi con nuove ondate