Il primo caso di risarcimento, per malattia mortale riscontrata sul lavoro, è un operatore sanitario deceduto a fine marzo causa Covid-19.
È stato accertato che l’addetto è stato infettato sul luogo di lavoro, e questo basta per concedere alla famiglia del malcapitato la “rendita ai superstiti”, che prevede un assegno per le spese funerarie oltre ad erogazione di denaro una tantum, dal giorno dopo il decesso.
I sindacati lamentano la scarsità di materiale quali mascherine, guanti, tute e visiere, che causerebbero i tanti contagi fra medici e infermieri.