Nell’illustrare il piano per la Fase 2 che partirà il 4 maggio il premier Giuseppe Conte ha detto che saranno consentiti gli spostamenti “per incontrare congiunti purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie”. Una frase che ha fatto tirare un sospiro di sollievo a molti, costretti a mesi di lontananza dai propri cari. Ma che ha anche sollevato qualche perplessità sul termine usato dal presidente del Consiglio: cosa si intende infatti per congiunti?
Molti si sono chiesti se dal 4 maggio sarà possibile vedere anche amici o i fidanzati che magari risiedono in altri comuni. Ma purtroppo c’è da dire che per quello ci sarà da aspettare ancora. La parola congiunto infatti è ben normata giuridicamente e indica, secondo l’art. 307 4° comma c.p. si riferisce a «ascendenti, discendenti, coniuge, la parte di un’unione civile tra persone dello stesso sesso, fratelli, sorelle, gli affini nello stesso grado, gli zii e i nipoti». Insomma, fidanzati e amici non avendo legami di sangue e nè rapporti sanciti civilmente non sarebbero tra le persone che dal 4 maggio si potranno rivedere.
Fermo restando che il decreto è ancora una bozza e che bisognerà aspettare la sua approvazione definitiva per vedere se ci saranno precisazioni o aggiunte. La frase pronunciata da Conte “Niente party privati” su cui tanto si è ironizzato sui social in realtà ha ancora tanti aspetti da chiarire.