Gli iscritti all’Ente di previdenza integrativaobbligatoria ENASARCO sono circa 990.000, di cui circa 220.000 attivi, 120.000 pensionati – che ricevono 6.700 euro annui pagati ogni due mesi – e circa 650.000 divenuti silenti, a seguito di regolamenti emanati da ENASARCO ”con interpretazioni personalistiche delle leggi” Da alcuni anni, tantissimi agenti di commercio si sono rivolti a FEDERCONTRIBUENTI per denunciare abusi e condotte poco trasparenti da parte dei vertici della Fondazione. ”Questi numerosi agenti di commercio chiedono il riconoscimento di un diritto ma, ”hanno anche protestato e documentato profili di rilevanza penale in capo alla gestione ENASARCO”.
Le denunce e le richieste sempre più numerose hanno convinto la presidenza di FEDERCONTRIBUENTI ad istituire il DIPARTIMENTO ENASARCO, ”troppe segnalazioni hanno evidenziato e fatto emergere un comportamento a dir poco scorretto. È stato un anno di duro lavoro che ci ha permesso di analizzare e documentare quanto ora è stato raccolto nella denuncia. Un dossier lungo 20 pagine ora in mano alla magistratura; a seguito di questo esposto depositato chiediamo con urgenza il commissariamento della Fondazione”. Gli ex agenti divenuti silenti, perché non si son visti riconoscere nessuna somma dall’Ente, hanno versato nelle casse di ENASARCO somme pari a circa 7 miliardi e 250 milioni di euro, sottraendole dai propri redditi familiari, con la prospettiva di una vecchiaia serena – scopo della previdenza integrativa -. Tanti insomma i nodi da sciogliere, i punti sui quali la magistratura è chiamata a fare luce: ”tali ingenti somme hanno contribuito al solo sostentamento dell’Ente ed in larga parte sono state destinate ai compensi dei componenti del CdA, ai dirigenti, agli impiegati e consulenti esterni atteso che nessun beneficio è derivato in favore dei soggetti contribuenti silenti”.
Sotto accusa i versamenti obbligatori diventati a fondo perduto.
Per anni gli Agenti di Commercio e i Promotori Finanziari, hanno dovuto subire un più alto costo del contributo previdenziale, rispetto a qualsiasi altro lavoratore del commercio, senza che ad esso siano equiparate le stesse condizioni di welfare. ”I contributi previdenziali obbligatori, da versare alla FONDAZIONE ENASARCO, sono calcolati con aliquota del 17%, da applicare sul totale delle somme fatturate dall’agente il quale versa in previdenza un patrimonio che acquisisce con il proprio lavoro, di circa il 48 %, rispetto al 37 % del lavoratore dipendente del commercio ma, senza ricevere lo stesso welfare: nessun mese di ferie retribuito, nessuna convalescenza per malattia retribuita, nessuna convalescenza da infortunio retribuito, nessun assegno familiare, nessuna indennità di disoccupazione in caso di perdita di mandato che può riassumersi in un solo concetto di: GRANDE INGIUSTIZIA SOCIALE.
Un breve sunto su ENASARCO.
Con l’entrata in vigore della Legge N. 613 del 22 luglio 1966 art. 29, il legislatore ha stabilito che la previdenza statale di primo pilastro (anche) per gli Agenti di Commercio diventa l’INPS mentre ENASARCO si trasforma in Ente di previdenza integrativa supplementare mantenendo, tuttavia, lo status di contribuzione obbligatoria. L’avvocatoGiancarlo Liberati che sta curando gli interessi dei Silenti Enasarco su incarico di FEDERCONTRIBUENTI spiega che, ”appare evidente come ENASARCO sia tenuto ad erogare un’integrazione pensionistica al momento in cui l’Agente di Commercio matura i requisiti previsti dalla previdenza obbligatoria gestita dall’INPS, in assenza di vincoli sulla durata dei versamenti che non avrebbe alcun senso trattandosi di previdenza integrativa in aggiunta a quella obbligatoria erogata dall’Ente previdenziale di primo pilastro”. Da sottolineare come ”la scelta legislativa introdotta con il richiamato D. Lgs. n. 509, di mantenere obbligatorio il versamento contributivo per la previdenza integrativa ENASARCO, appare contraddittoria nonché gravata da evidenti dubbi di legittimità costituzionale in quanto non consente agli Agenti di Commercio iscritti presso il fondo integrativo ENASARCO di avvalersi della facoltà di opzione prevista dall’art. 4, comma 2 con palese discriminazione di tali soggetti rispetto ad altri a cui tale facoltà è concessa ”. A concludere, ”oltre ad aver denunciato l’intero sistema ENASARCO, ci preme – spiega il presidente della Federcontribuenti Marco Paccagnella -, il dovere di procedere con urgenza al commissariamento dell’Ente, oltre alla necessità di confluire nell’INPS la stessa al fine di dare giustizia alle migliaia di ex agenti che per un pugno di mesi si son visti negare il giusto riconoscimento ad una integrazione pensionistica.