Casse in rosso per la Regione Piemonte. A denunciare il grave stato di salute del Bilancio 2013 è il Partito Democratico regionale.
«Il bilancio 2013 della Regione Piemonte non è in pareggio ma ha un disavanzo di un miliardo e 310 milioni», tuona il Pd.
Insomma situazione drammatica. «L’assessore Pichetto, da noi incalzati – ha spiegato il capogruppo democratico Aldo Reschigna in Regione – aveva ammesso solo che la chiusura a zero era in realtà un disavanzo di 390 milioni. Ma ci sono altri 920 milioni di residui passivi della sanità relativi al 2011, che non sono stati pagati e sono stati lasciati cadere in perenzione (possono cioè non essere più iscritti dopo due anni, e ricomparire nel bilancio dell’anno successivo, ndr) per non far figurare il dato vero del disavanzo».
Il governatore Roberto Cota, dopo essere stato “scomunicato” dalla sentenza del Tar che ha annullato le regionali del 2010, può vantare, secondo il Pd, un curriculum da presidente della Regione da brividi: «Questa è un pezzo dell’eredità da brividi – ha detto Reschigna – che Cota lascerà al Piemonte. Non c’è stato alcun risanamento, mentre l’addizionale Irpef sale dagli 825 milioni complessivi del 2010 ai 1198 milioni del 2014. E lo stock del debito, pari a 4,8 miliardi a inizio legislatura è oggi arrivato a circa 9,7 miliardi».
Immediata la risposta dell’assessore al bilancio Gilberto Picchetto che ha tentato di mettere una toppa ribattendo alle accuse del Pd: «Un elemento che sfugge al Pd è che il debito complessivo della Regione è la somma dei disavanzi maturati negli esercizi precedenti. Prima di pontificare bisognerebbe essere onesti intellettualmente».
«Il Pd ha dimenticato di sottolineare – dice Pichetto – che nel 2013 abbiamo recuperato 1 miliardo e 800 milioni di disavanzo (ovvero di debiti del loro passato) e che i 920 milioni dei residui passivi della sanità sono stati nuovamente iscritti in bilancio, per cui non sono stati occultati ma verranno pagati regolarmente attraverso il decreto legge 35».
«E se è vero che è stato necessario aumentare l’addizionale Irpef – aggiunge – è altrettanto doveroso dire che siamo riusciti a evitare il commissariamento, che avrebbe avuto conseguenze ben più pesanti. E’ troppo facile oggi puntare il dito, soprattutto quando a farlo sono coloro che hanno amministrato in tempi di vacche grasse e con bel altri trasferimenti di fondi da Roma. Al di là della polemica politica – conclude – sono ampiamente fiducioso che entro venerdì riusciremo ad approvare il bilancio di previsione 2014 come da programma, è la cosa più importante in questo momento».
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