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lunedì, 11 Novembre 2024

Confesercenti, a Torino bar e ristoranti hanno già perso un terzo del fatturato annuo

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

O si interviene subito, o il settore della somministrazione rischia il default: Confesercenti lancia l’allarme per bar e ristoranti messi in ginocchio dall’emergenza Cornonavirus.

“A Torino sono circa 7.800 le attività, con oltre 21.000 occupati: bastano questi numeri – spiega Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti – per immaginare quale cataclisma economico e sociale si verificherebbe se queste attività non fossero sostenute in modo adeguato ed efficace. Purtroppo, quello della somministrazione è il settore che – per evidenti ragioni – ha chiuso per primo e riaprirà per ultimo. E anche quando gli si consentirà di riaprire, non potrà farlo a pieno regime per un lungo periodo. Abbiamo stimato che la chiusura abbia già comportato per le attività della somministrazione la perdita di circa un terzo del fatturato annuo. È per questo che facciamo appello ai diversi soggetti – pubblici e privati – che in qualche modo possono intervenire negli ambiti di loro competenza e sottoponiamo loro un decalogo di proposte – di tipo strutturale, finanziario e fiscale – che vanno attuate subito se non si vogliono compromettere definitivamente continuità aziendale e occupazione”.

Ecco il decalogo di Confesercenti:

1 Possibilità di asporto.
2 Ampliamento spazi all’aperto dei locali in deroga alle normative attuali senza oneri aggiuntivi.
3 Prolungamento cassa integrazione e decontribuzione per i lavoratori che tornano attivi.
4 Azzeramento tributi locali per i mesi di chiusura e abbattimento per i mesi di restrizioni.
5 Abbattimento commissioni sui ticket restaurant e pagamento tramite app per fluidificare il servizio.
6 Indennizzo a fondo perduto per i mesi di chiusura
7 Azzeramento costi moneta elettronica.
8 Intervento sugli affitti per ridurne drasticamente il peso.
9 Misure di distanziamento concretamente applicabili.
10 Garanzia dello Stato al 100% sui prestiti e restituzione in 10 anni.

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