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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Quella dei trasporti pubblici è materia delicata e complessa, da maneggiarsi sempre con dovuta cura per una serie di ragioni. La più importante è perché si tratta di un servizio che coinvolge quotidianamente centinaia di migliaia di persone che con l’autobus vanno a lavorare, a scuola, a fare i fatti propri. Tutti i giorni chiedono un servizio ed è sulla qualità di quel servizio, più di ogni altro, che formano il proprio giudizio sul lavoro di un’Amministrazione pubblica. Non a caso è sempre un tema incandescente in campagna elettorale e ci sono Città (caso di scuola Padova) dove il sindaco e/o la maggioranza uscente hanno perso le elezioni su questo tema. Non secondario è che l’azienda che gestisce il servizio (nel nostro caso Gtt) vede migliaia di dipendenti (e le loro famiglie) al centro di un corteggiamento politico che spesso condiziona scelte e opinioni che non sempre coincidono con l’interesse generale. Tocca alla politica conciliare le esigenze dei cittadini, il loro sacrosanto diritto alla mobilità, con quelle di un’azienda che tutti i giorni deve mettere su strada bus, tram, metro in un contesto di risorse finanziarie sempre più limitato e garantendo livelli occupazionali e le necessarie condizioni per svolgere al meglio il proprio lavoro.
Per queste ragioni mi sento di raccomandare più prudenza (e più giudizio) al pur bravo assessore comunale alla Mobilità pubblica Claudio Lubatti che da una parte si lascia sfuggire qualche esternazione di troppo sui provvedimenti che l’Amministrazione prova a mettere in campo per cercare di garantire sicurezza agli utenti e ai lavoratori e dall’altra è sempre troppo titubante quando si tratta di mettere mano ad una ristrutturazione e ad una riorganizzazione vera di Gtt e del servizio che, attraverso di essa, la città cerca di garantire ai cittadini.
Concentriamoci piuttosto a predisporre i progetti, a reperire le risorse, ad espletare gli adempimenti amministrativi per completare la linea 1 e creare i presupposti per la linea 2, ad incalzare Ferrovie per finire i lavori di copertura del Passante d’iniziare quelli di realizzazione delle stazioni Zappata e Dora; prendiamo in mano lo studio del Politecnico di Torino e in un percorso davvero partecipativo e condiviso vediamo se è possibile ridisegnare le linee in modo da garantire maggior efficacia, efficienza e maggiori passaggi; andiamo avanti sull’azienda regionale dei trasporti in modo da avere un unico soggetto pubblico in grado di fare maggiori economie di scala, di rapportarsi con i privati con maggiore autorevolezza e di poter sviluppare il proprio core business su di un ambito territoriale più ampio.

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