Da mercoledì 3 giugno si è allentata la stretta dell’emergenza sanitaria Covid in Italia: i cittadini sono liberi di uscire o entrare dal Piemonte; riaprono bar, ristoranti, centri commerciali, palestre; in piazza si moltiplicano manifestazioni di protesta. Tuttavia il Comune di Torino continua a rimanere chiuso alla stampa.
Proprio mercoledì 3 giugno, ancora una volta, i giornalisti sono stati esclusi dalla cerimonia ufficiale in ricordo delle vittime di piazza San Carlo. L’amministrazione comunale ha deciso di non ammettere i giornalisti alla commemorazione, fornendo 18 fotografie e un breve commento a celebrazioni terminate.
Era già successo il 12 maggio quando, dopo 8 giorni di protesta dei senza fissa dimora in piazza Palazzo di Città, alla conferenza stampa della sindaca Chiara Appendino sulla questione sono state ammesse soltanto alcune testate.
L’Associazione Stampa Subalpina ritiene che queste condotte siano dannose tanto per i cittadini e il loro diritto all’informazione, poiché il pluralismo è principio cardine del nostro sistema democratico, quanto per i giornalisti e il loro diritto al lavoro, poiché venendo esclusi da questi eventi subiscono anche un danno economico, che ormai si protrae da oltre due mesi.
Giornalisti, videogiornalisti, fotogiornalisti, soprattutto freelance ma non solo, devono poter adempiere al proprio ruolo di mediatori tra il fatto e il lettore tramite le loro professionalità. La loro esclusione significa produrre meno informazione (articoli, video, foto) e avere un minor introito.
Le videoconferenze sono state un valido strumento nel momento dell’emergenza, mostrando però gravi limiti, come l’assenza del contraddittorio o l’obbligo di formulare domande per iscritto, preannunciate, attraverso addetti stampa. Ora, per garantire la libertà di stampa e i livelli occupazionali nel settore dell’informazione, è tempo di tornare a porre domande e ricevere risposte, in diretta, rispettando le misure di sicurezza.
L’Associazione Stampa Subalpina auspica che si ripristini al più presto un confronto trasparente con l’amministrazione comunale e sollecita la stessa amministrazione comunale a garantire nuovamente l’accesso libero alle conferenze, agli eventi e alle notizie, con modalità di assoluta sicurezza, per tutti gli operatori dell’informazione.