Le viti per legno sono in uso da secoli e, sebbene siano estremamente comuni e possano essere utilizzate in un’ampia varietà di applicazioni, come è semplice intuire dal loro nome sono state create per svolgere una sola funzione principale: fissare uno più pezzi di legno insieme.
Comunemente presenti in mobili, strutture e addirittura edifici, le viti per legno sono ottimi elementi di fissaggio, progettati per creare un giunto resistente e costituiscono un’ottima alternativa a chiodi e morsetti.
Nell’articolo di oggi esaminiamo i diversi tipi e le diverse dimensioni disponibili di queste viti, lasciandoti anche qualche consiglio su quali scegliere nelle diverse situazioni che ti si possono presentare.
Caratteristiche generali
Oltre all’uso nella lavorazione del legno e dei mobili, alcune viti per legno possono essere utilizzate anche in applicazioni esterne, come carpenteria e costruzione o riparazione di ponti, baite e altre strutture. Inoltre, queste viti sono molto universali e possono anche essere impiegate per fissare pannelli di cartongesso o profili di alluminio.
Insomma, sono ideali per il fissaggio di materiali abbastanza malleabili, ma non possono in nessun caso essere usate per fissare il metallo: rispetto a quelle per metalli, le viti per legno hanno meno filetti e non sono filettate interamente, con una forma che si assottiglia dalla testa all’estremità affilata e appuntita.
Che differenze ci sono tra le varie viti per legno?
Esistono vari tipi di vite per legno che vanno scelte in base alla durezza del materiale con cui sono realizzate, il tipo di impronta (la forma del foro in cui si inserisce la chiave o il cacciavite per serrarle), la forma della testa, la lunghezza e lo spessore.
I materiali più comuni per le viti per legno sono l’acciaio al carbonio e l’ottone per applicazioni interne e l’acciaio inossidabile per uso esterno, come quelle usate nelle casette in legno da giardino che sono spesso trattate con un rivestimento zincato in grado di prevenire la corrosione e il deterioramento. Per determinare il materiale delle viti per legno bisogna leggere le istruzioni e non basarsi sul colore: spesso, infatti, hanno finiture (ad esempio bronzo, nichel o nero) estetiche o decorative.
Più comunemente, le viti per legno hanno un’impronta dritta o a stella e possono essere avvitate e svitate con i comuni cacciaviti. In alcuni casi, quando è richiesta maggiore resistenza per ottenere un serraggio estremo, le viti hanno un profilo Torx che deve essere azionato con l’apposita chiave.
La testa delle viti per legno
Nella maggior parte dei casi, le viti per legno presentano una testa piatta, tonda o ovale. Le viti a testa piatta hanno la parte superiore piatta e la parte inferiore conica; ciò gli consente di rimanere a filo con la superficie del legno e “sparire” al suo interno.
Le viti a testa ovale hanno la stessa parte inferiore conica delle viti per legno a testa piatta, ma con una parte superiore bombata che sporge leggermente sopra la superficie a scopo decorativo. Queste vengono usate soprattutto nei mobili di stile classico. Infine, le viti a testa tonda sono piatte sul lato inferiore della testa, con una parte superiore a cupola che si trova sopra la superficie del legno in cui vengono inserite.
Le dimensioni
La dimensione di una vite per legno è generalmente determinata dal suo spessore (o diametro) e dalla lunghezza del corpo.
Quando si tratta di scegliere la lunghezza giusta, ricorda che le viti più lunghe garantiscono un fissaggio più forte, ma non devono essere troppo lunghe altrimenti potrebbero forare la superficie opposta e fuoriuscire, creando così un potenziale rischio meccanico.
Allo stesso modo, una vite più spessa è più resistente, ma uno spessore eccessivo può portare alla rottura del legno, causando danni alla struttura del legno e imperfezioni antiestetiche.