Una tavernetta per spacciare, per consumare e per coltivare. È questo il “covo” scoperto dalla polizia dopo due settimane di appostamenti e pedinamenti.
L’ideatore è Dario Donato, 28 anni, ex cuoco disoccupato che aveva trovato il suo modo per guadagnarsi da vivere, ma che ora è stato arrestato per produzione e spaccio: otto chili tra marijuana e hashish.
Un luogo di ritrovo, come detto, quello della tavernetta nell’abitazione del Donato in via Puccini 31 a Collegno, in cui gli inquirenti avevano riscontrato un grosso via vai, soprattutto nell’orario della pausa pranzo e anche nel corso delle serate e nel fine settimana, insomma un posto tranquillo in cui ci si trovava per fumare.
Una “Amsterdam in miniatura”, come l’hanno definita gli investigatori, descrivendo questa sorta di coffee shop, frequentato soprattutto persone cosiddette rispettabili.
Due stanze, una per passare le serate e un’altra riattata a laboratorio per la preparazione delle sostanze e anche per la coltivazione: qui infatti è stata rinvenuta una serra a cui era collegata una lampada e un tubo per la ventilazione, e tre bottiglie di fertilizzante.
Ma non solo. Perché qui gli uomini hanno ritrovato anche una lavatrice da campeggio per essiccare e centrifugare la marijuana, e un libretto intitolato “Le Droghe”, nell’edizione tascabile “1000 Lire”, che gli investigatori hanno supposto che il Donato usasse per la sua attività, e un bilancino.
Nel corso dell’operazione sono state segnalate all’autorità giudiziaria quattro persone che si trovavano nella tavernetta per la consumazione.
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