Bardonecchia, Pila e ora anche Claviere. Tre scenari in cui negli ultimi giorni si sono consumate le tragedie. Aumenta così il numero delle vittime. L’ultima, quella in alta Val di Susa, ha visto rimanere sepolto sotto la valanga di neve Riccardo Capitanio, 15 anni, studente del liceo D’Azeglio, figlio di un noto architetto.
All’ora di pranzo, a 2500 metri di altezza, una slavina si è staccata dalla montagna mentre il giovane si trovava fuoripista.
Non era solo Riccardo, con lui, nella pericolosa discesa c’era anche Luca Motta, il fidanzato 25enne della sorella, che ha lanciato l’allarme subito dopo la tragedia.
I due erano soli, la sorella di Riccardo era rimasta nella casa di Monginevro, mentre i genitori erano in vacanza in Giordania, immediatamente rientrati alla notizia della morte del figlio.
Luca è accusato di valanga colposa e omicidio colposo. La polizia di Bardonecchia sta tentando di ricostruire l’accaduto: è probabile che i due non fossero da soli in quel punto, data la grande affluenza di sciatori, e che quindi a provocare la slavina sia stato qualcun altro.
Intanto la Procura di Torino ha aperto un’inchiesta. Il procuratore Raffaele Guariniello ha detto: «Stiamo facendo accertamenti per capire la dinamica dell’accaduto».
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