Non sono necessarie le intemperanze di Federico Bottino, il Carl Von Clausewitz dei social per il Pd, a certificare che il settantenne + uno Sergio Chiamparino è vecchio. A dirlo è la sua carta d’identità. E non è certo un atto di coraggio quello di Bottino. Lo sarebbe stato se lo avesse spiegato ai suoi committenti, poco lungimiranti. Ma non lo ha fatto.
Si è piazzato davanti al povero Chiampa, come altri fecero con il tetro Piero Fassino, con la seduzione di un guru mediatico, mentre l’altro stringeva mani e immagazzinava sorrisi di circostanza, pensando che a forza di battute in piemontese si potesse esorcizzare la calata degli Unni; alla stessa stregua di Fassino, soltanto in versione più simpatica.
Finisce così il Chiampassino, quel gruppo di potere cresciuto nel Pci di via Chiesa della Salute, santificando di giorno la classe operaia e i ceti abbienti e coltivando di sera i salotti cittadini e il potere finanziario ed economico.
Un sistema di potere durato fino a quando gli ultimi hanno deciso di scegliere gli altri ultimi, quelli della politica, ieri il Movimento sociale Cinquestelle, oggi la Lega clown, pardon Pound. Ultimi che sono diventati primi, mentre Fassino mette in piedi un gruppo Whatsapp per la gioia, si fa per dire, dei soliti e noti. Che di voti ne portano ben pochi.