di Moreno D’Angelo
Il 25 marzo partirà una campagna della Regione Piemonte con lo slogan “chi mangia bio spreca zero”. Nei negozi specializzati in alimenti bio e nei punti vendita del commercio equo solidale sarà diffuso materiale informativo con offerte promozionali di prodotti alimentari vicini alla scadenza.
Il fattore chiave della campagna è quello di evitare il fenomeno degli sprechi che vede ogni anno finire nella spazzatura tonnellate di prodotti alimentari. «Occorre ripensare la gestione delle risorse a disposizione in termini alimentari e più in generale delle risorse naturali della Terra» ha dichiarato l’assessore regionale con delega alla tutela dei consumatori Monica Cerutti, particolarmente impegnata nel portare avanti queste iniziative che sposano scelte e comportamenti salutari individuali alla tutela ambientale. L’esigenza di minori sprechi si lega strettamente al diffondersi di pratiche responsabili col risultato di avere minori avanzi di cibo in spazzatura. Un immondizia eticamente non accettabile in quanto si tratta di cibo”. L’iniziativa bio della Regione Piemonte sarà il primo appuntamento che si tiene nell’anno di EXPO 2015, manifestazione in cui la lotta agli sprechi alimentari è uno dei suoi asset principali.
In programma anche “Uniti contro lo spreco” che vedrà accomunati 1.280 Comuni del Piemonte e della Valle d’Aosta, l’attivazione di una App con consigli sulle corrette modalità di conservazione e sulla cucina degli avanzi, la realizzazione di un cartoon “Il cibo smarrito: missione recupero” e una campagna educativa rivolta ai ragazzi in età preadolescenziale. Nella saga delle iniziative bio vi sarà anche sarà “Scendo in campo -contro lo spreco, per il diritto al cibo!”, che avrà luogo il 28 aprile al Centro Incontri della Regione Piemonte dove si parlerà di “Spigolatura sociale e lotta agli sprechi”. Molto importante il coinvolgimento rivolto da queste campagne ai più giovani, sviluppando sensibilità e senso civico che li faranno diventare “cittadini bio” (secondo i canoni europei) e di poter influenzare le cattive abitudini prevalenti in molte famiglie.
Intanto sono sempre più diffusi tra i consumatori, complice anche la crisi e la maggiore sensibilità, la tendenza verso scelte responsabili: “acquistare meno e meglio” con minor consumo di carne, più verdura, frutta e pesce attraverso acquisti che, insieme a uno sguardo al prezzo, guardando molto alla qualità dei prodotti che finiscono sulla tavola . Insomma lasciandosi meno incantare dalle megaofferte che sono spesso propedeutiche del cibo in spazzatura. Si spera nel cassonetto dell’organico. Le scelte responsabili diffuse in nome del “comprare meno e meglio” sono certo fondamentali rispetto a negozi bio spesso meta solo di consumatori di “elite” disposti a spendere molto in nome del loro spirito ecologico.