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sabato, 27 Luglio 2024

Cavallerizza. Università progetta, ma la Città frena gli entusiasmi. Iaria: “Decidiamo noi”

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Rosanna Caraci
Rosanna Caraci
Giornalista. Si affaccia alla professione nel ’90 nell’emittenza locale e ci resta per quasi vent’anni, segue la cronaca e la politica che presto diventa la sua passione. Prima collaboratrice del deputato Raffaele Costa, poi dell’on. Umberto D’Ottavio. Scrive romanzi, uno dei quali “La Fame di Bianca Neve”.

Soddisfazione per l’interesse dell’Università sulla progettualità destinata alla Cavallerizza che dovrà trasformarsi in Polo Culturale. Ma attenzione ai facili entusiasmi.

Università di Torino, il Conservatorio e l’Accademia Albertina sono pronti a portare le loro attività negli spazi abbandonati nel cuore della città. Che ne pensa, l’assessore all’Urbanistica Antonino Iaria?

Penso che l’interesse manifestato dall’Università con un progetto sia in sé un fatto molto positivo e non posso che esserne contento, con le giuste riserve.

Quali sono?

Il progetto di università sarà esaminato dalla Città come tutti gli altri, affinché sia rispondente alle fondamentali linee di indirizzo.

Questo progetto è differente rispetto a quello che già era stato presentato in passato per riqualificare la Cavallerizza?

La differenza essenziale è che la prima proposta prevedeva una destinazione d’uso e basta, non specifica. Ora la destinazione è assoggettata a un vincolo culturale, con la Città che riesce a ottenere spazi importanti senza doversi accollare spese improponibili.

Ci sono perplessità?

Voglio sottolineare che la regia del processo di riqualificazione della Cavallerizza è di tutti i partecipanti e degli inquilini del Polo.

E soprattutto della Città.

Certo. Sono molto contento che L’Università sia intervenuta ma deve essere chiaro che sarà la Città a valutare, in rispetto al regolamento approntato sui beni comuni e in base alla delibera di riferimento

Iaria si dice «colpito dalle dichiarazioni del capogruppo Pd Lo Russo, che semplifica il nuovo progetto paragonandolo al primo masterplan presentato sul compendio. Il progetto – evidenzia Iaria – parte, come al solito, da una situazione difficoltosa che abbiamo ereditato, in cui le precedenti amministrazioni hanno cartolarizzato un bene così importante per risolvere problemi di bilancio». Il nuovo progetto oltre ad avere un nuovo finanziamento pubblico, riuscirà probabilmente a riportare la quasi totalità della Cavallerizza a proprietà pubblica, uso e funzione pubblica convenzionata con enti pubblici e privati».

Intanto tuona la capogruppo del Movimento Cinque Stele Valentina Sganga, alzando le barricate e ribadendo la centralità della città, e della creatività progettuale pentastellata, intorno alla destinazione della Cavallerizza: «Abbiamo garantito che una porzione del complesso, oltre 4000 metri quadri, sia dedicata all’uso civico mediante l’applicazione del nostro Regolamento Beni Comuni e diventi così la casa di quella comunità che, in questi anni, si è battuta per difendere la Cavallerizza Reale dagli speculatori» e aggiunge, probabilmente preoccupata che i rumor che danno il Partito democratico intenzionato a votare il progetto di Università e Accademia Albertina spacchino gli equilibri grillini in aula, «speriamo non sia un’operazione di facciata per spezzare il fronte comune di chi vuole ridare lustro a un gioiello della città».

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