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sabato, 27 Luglio 2024

“I 5 milioni a Ream sono dovuti”. Altra tegola sul bilancio Appendino

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Moreno D'Angelo
Moreno D'Angelo
Laurea in Economia Internazionale e lunga esperienza avviata nel giornalismo economico. Giornalista dal 1991. Ha collaborato con L’Unità, Mondo Economico, Il Biellese, La Nuova Metropoli, La Nuova di Settimo e diversi periodici. Nel 2014 ha diretto La Nuova Notizia di Chivasso. Dal 2007 nella redazione di Nuova Società e dal 2017 collaboratore del mensile Start Hub Torino.

di Moreno D’Angelo

Nuova Società lo aveva anticipato già il 31 dicembre quando – per prima – aveva notato come nel bilancio 2016 non vi fosse traccia dei documenti che attestavano il pagamento dei 5 milioni di euro a Ream.

L’operazione sull’area Ex-Westinghouse, decisa da Appendino e Rolando in sede di assestamento, aveva portato nelle casse della Città 19,6 milioni di euro dando il via libera ad un progetto che lo stesso Movimento 5 Stelle aveva fortemente criticato in campagna elettorale. Con la cessione dell’area ai nuovi proprietari, la Città avrebbe dovuto restituire a Ream Sgr – primo proprietario dell’area – i 5 milioni di caparra versati nel 2012. Cosa che però non è mai avvenuta.

Oggi, a distanza di 4 mesi, emerge uno scambio di lettere tra la Sindaca Appendino e il Presidente di Ream Srg, che conferma l’esistenza di un debito da saldare. 

A togliere ogni dubbio in tal senso vi è una lettera a firma Giovanni Quaglia del 6 dicembre 2016, indirizzata alla Sindaca, nella quale si chiede la restituzione dei 5 milioni di euro, integrati dal computo degli interessi maturati a partire dal gennaio 2017. Lettera alla quale Chiara Appendino risponde con quattro mesi di ritardo, il primo marzo 2017, non solo confermando l’impegno alla restituzione del dovuto, ma anche fissando il termine del giugno 2017 per avviare modalità e tempistiche della restituzione.

È una novità clamorosa, che contraddice anche quanto affermato a verbale  dall’assessore al Bilancio Sergio Rolando in Commissione Bilancio il 29 marzo. Non solo. È una novità clamorosa perché i famosi cinque milioni non compaiono nè nell’assestamento di bilancio di novembre 2016, nè nel bilancio di previsione 2017, entrambi firmati da Appendino. 

Che succede ora? La Giunta, di fronte all’evidenza dei fatti, potrebbe essere chiamata ad una frettolosa correzione della propria manovra preventiva andando a reperire nuove risorse in un bilancio già martoriato da pesanti tagli e aumenti di tariffe. Tutto fa pensare che i Revisori dei Conti, che già hanno individuato 14 criticità nel bilancio preventivo 2017, avranno materiale per allungare la lista delle correzioni ritenute necessarie.

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