“L’Assessora Caucino non è nella posizione di dare a qualcun altro dell’ignorante, dal momento che, a sua volta, la proposta di legge che ha firmato ignora le direttive europee e le sentenze della Corte Costituzionale” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, in merito al recente botta e risposta fra l’Assessora e il consigliere Sarno sulla proposta di legge regionale in materia di accesso all’edilizia popolare.
Infatti, se è vero che il decreto legislativo 25 luglio 1998 n.286 è stato modificato nel 2002 dalla legge Bossi-Fini, e dunque il Testo Unico così corretto sancisce che, per accedere alle case di edilizia popolare, gli stranieri non provenienti dall’Unione Europea necessitano di carta di soggiorno o di un permesso di soggiorno almeno biennale e di un contratto di lavoro autonomo o subordinato, è altrettanto vero che successive direttive europee vanno in opposta direzione, prevedendo una ben più ampia platea degli aventi diritto.
“Le normative europee” – spiega Grimaldi – “sulle quali si è già pronunciata più volte la Corte di Giustizia, prevedono parità di trattamento nell’accesso alla casa per tutti i titolari di permesso unico lavoro, ossia di permessi per lavoro, per famiglia o per attesa occupazione”1.
“L’orrido slogan ‘Prima i Piemontesi’, con cui l’Assessora Caucino ha voluto battezzare la sua legge, che crea una corsia preferenziale per chi risiede in Piemonte da almeno 15 anni, è senza ombra di dubbio un principio discriminatorio ed è la cosa più ignorante che si sia mai sentita” – conclude Grimaldi. – “L’Assessora abbia quindi il coraggio di ammettere la ‘filosofia’ che anima i suoi provvedimenti, già giudicati incostituzionali, invece di nascondersi dietro a delle leggi che sono state superate dalla normativa europea”.