di Silvio Viale
Cara Sindaca,
le scrivo in merito all’invito per la cerimonia dello scoprimento di una targa in ricordo di Roberto Crescenzio.
Non voglio entrare nel merito del dibattito aperto sul testo della targa, anche se mi permetto di ricordare come “Vittima della Violenza Politica” non sminuisca il valore, ma al contrario rischi di eludere una responsabilità storica e attuale.
Non voglio nemmeno contestare la ricostruzione, laddove riferisce particolari mai emersi nelle inchieste giudiziarie, per il rispetto che devo ai familiari di chi è stata vittima.
Voglio però sottolineare un particolare abbastanza curioso ed è l’aggettivo “eversivo, accostato a Lotta Continua, da parte di chi ha un leader che di “vaffa …” e insulti necrofili ha ricoperto le Istituzioni.
È curioso che il movimento che aspira ad essere il più eversivo ritenga negativo l’aggettivo.
Peraltro, mi consenta di ricordare a lei e a chi abbia scritto l’invito, che nel 1975, all’ora diciottenne, votai PCI proprio su indicazione di Lotta Continua e che nel 1976 Lotta Continua si presentò alle elezioni politiche con Democrazia Proletaria.
Per capire quel periodo, quarant’anni dopo, bisogna sforzarsi di considerare che dalla Seconda Guerra Mondiale, dal Fascismo e dalla Resistenza erano passati solo trent’anni e che non c’erano ancora gli smartphone.
Certo che terrà presente queste mie considerazioni, la saluto cordialmente.