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martedì, 22 Ottobre 2024

Byoblu cancellato da YouTube. Messora: “Vogliono schiacciare chi esce dal conformismo sociale”

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Moreno D'Angelo
Moreno D'Angelo
Laurea in Economia Internazionale e lunga esperienza avviata nel giornalismo economico. Giornalista dal 1991. Ha collaborato con L’Unità, Mondo Economico, Il Biellese, La Nuova Metropoli, La Nuova di Settimo e diversi periodici. Nel 2014 ha diretto La Nuova Notizia di Chivasso. Dal 2007 nella redazione di Nuova Società e dal 2017 collaboratore del mensile Start Hub Torino.

E’ stato chiuso definitivamente sulla piattaforma YouTube il noto canale Byoblu, fondato da Claudio Messora, 53 anni, ex responsabile comunicazione del Movimento 5 Stelle prima dell’avvento di Rocco Casalino. 

Una tv presente da 14 anni, con 521mila utenti su Youtube e una pagina Facebook che conta 161mila like. Insomma nel marasma del web un canale che è riuscito sicuramente ad imporsi.

Per il suo fondatore, la censura dei contenuti non allineati da parte dei grandi colossi della rete è conclamata: “Esiste come un plotone di esecuzione che fa irruzione nelle redazioni e decide cosa può andare in onda e cosa no». Un modo per “schiacciare chi esce dal binario del conformismo sociale”. Insomma per colpire chi da spazio a idee che sui media non esistono”

Le voci amiche di questa tv, come quella del filosofo e giornalista Matteo Simonetti, lanciano accuse di tecnocrazia farmocratica imperante. Anche se, in questo caso, non si può parlare di censura di Stato in quanto i blocchi sono operati sui suoi server da un soggetto privato statunitense, appunto YouTube.

Byoblu rappresenta una vera mina vagante per il mainstream, che si è imposta sul web attraverso una valanga di video interventi che hanno fatto molto discutere specie in questo periodo di pandemia. A partire dalle critiche del nanopatologo Stefano Montanari, che metteva in dubbio il numero delle morti dichiarate ufficialmente per Covid o sul fatto che non si tratta di vaccini ma di terapia genica. Su Byoblu sono state esposte diverse ipotesi sull’origine del virus e sui rischi di un imminente tecnocrazia ipertecnologica, passando per il 5G, andando verso il un nuovo ordine mondiale. Un mix di ipotesi scientifiche e cospirazioniste, con idee e contributi  alquanto alternativi sui destini del pianeta e dei suoi abitanti. Un canale in cui era di casa il filosofo Diego Fusaro e dove era possibile ascoltare opinioni molto discordanti da quanto emerge sui media, come quella dello scomparso Giulietto Chiesa. Tuttavia risulta evidente la prevalenza di personaggi e opinioni di area sovranista.

Proprio alcuni interventi critici sull’efficacia dei vaccini e sulla gestione della pandemia furono all’origine di blocchi transitori. 

Byoblu considera un pretesto, e una persecuzione contro il diritto di cronaca, la giustificazione di questa cancellazione legata ad un video su un intervento dell’attivista panafricano Mohamed Konare, nel corso di una manifestazione del 2020.  

Il senatore Gianluigi Paragone, del gruppo dei trasfughi grillini riuniti in Italexit, ha presentato un’interrogazione parlamentare in cui ha definito YouTube un signore feudale. 

Messora non si è certo arreso e ha lanciato un crowfunding. Obiettivo: ottenere poco meno di 150mila euro (120mila più Iva), entro il 10 aprile, per entrare sul digitale terrestre con un canale che consentirà di trasmettere nelle case di tutti gli italiani. A quanto pare la raccolta fondi sta incontrando molte adesioni.

Byoblu è certamente criticabile, specie quando tocca temi legati all’emergenza sanitaria in questa fase difficile per il Paese, ma, in ogni caso, offre la possibilità di ascoltare voci e opinioni diverse. Anche se sono risultate, come detto, sempre preponderanti voci e opinioni legate all’area sovranista, compresi movimenti di estrema destra come Vox. Insomma Europa ed Euro non sono molto simpatiche per queste frequenze come ai primordi dei Cinque Stelle. Sono del resto quasi assenti dai suoi palinsesti i temi sociali, ambientali, legati al pacifismo e ai diritti delle persone. 

In conclusione riportiamo una frase motto di Claudio Messora, che è nato ad Alessandria d’Egitto da genitori italiani: “La scienza e la cultura devono essere libere di dibattere”.

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