Dinanzi al mondo, cui si presenta eternamente giovane e spavaldo, centauro di razza, cascointegrato portato con disinvolta tracotanza anche nel seggio elettorale come una sorta di Robocop, il comico stellato ha deciso – in prima mondiale – di mostrare le sue debolezze.
L’ho detto come sa e come può, secondo il suo lessico volgare, alfabetizzatosi nelle piazze al ritmo di “vaffa”, lanciati dai palchi di scuola: lui patisce di bulimia. Si sa è una malattia nervosa, il che più di tanto non ci stupisce, per come si presenta e parla.
Su Wikipedia si legge che è “uno dei più importanti disturbi del comportamento alimentare. Chi ne è affetto, si provoca il vomito dopo aver mangiato. La bulimia è associata ad altri disturbi mentali, come la depressione e l’ansia”. Altri fattori di rischio per la malattia includono lo stress psicologico e scarsa autostima, ma quest’ultimo elemento è da escludersi per il nostro. Che però è insaziabile quanto pericoloso.
Infatti, variando il menù dei comunisti, che notoriamente “mangiano i bambini”, lui, il comico, si nutre di giornalisti.
E sul perché l’autodiagnosi del neo candidato antropofago è precisa: “vi mangerei per vomitarvi”. Nessuna perifrasi verbale, nessuno tentativo concreto rifugiarsi dietro un cespuglio per nascondere la sua malattia. E se il candidato er mejo Di Maio è pronto a sfidare i carneadi del movimento sociale cinque stelle, lui è pronto ad organizzare, dopo quello dei rutti, un torneo stellare del vomito. In fondo, anche a lui piace vincere facile. Immaginate qualcun altro che ha lo stomaco di mangiarsi un giornalista?