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sabato, 27 Luglio 2024

Botte ai bimbi. “Siete dei disabili io vi ammazzo”. La maestra va a processo. I dirigenti: “Un atteggiamento non grave”

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Tanto sono protetta da tutti”. Questa la frase che avrebbe pronunciato agli alunni della scuola elementare l’ex maestra Laura Pronotto, rinviata a giudizio ieri per maltrattamenti sui bimbi. Si sarebbe sentita protetta in qualche modo e non avrebbe quindi avuto timori del conseguenze di quelle presunte violenze e minacce sui bimbi della prima e seconda dell’Alvaro Gobetti e poi, con quelli più grandicelli, della Leone Sinigaglia. Secondo l’accusa un vero e proprio repertorio da film dell’orrore. “Siete peggio dei disabili, vi ammazzo”, urlava. Poi le spinte e un bimbo col mento quasi spaccato per te mentre lei diceva “E ora piangi”. Le sedie che venivano lanciate e il cibo fatto ingoiare a forza fino che il piccolo non lo vomitava. Una ragazzina costretta a pulire con lo scottex la propria pipì. “Ci minacciava che avrebbe chiamato la polizia e che avrebbe fatto arrestare i nostri genitori se avessimo raccontato quello che succedeva in classe”, avevano raccontato alcuni ex alunni della Pronotto, difesa dall’avvocato Maria Grazia Pellerino, che venne arrestata nel 2019, anche se era già finita sotto inchiesta due volte: nel 2011 e 2016. Indagata in queste due occasioni per maltrattamenti e abuso di mezzi di correzioni. Inchieste poi archiviate. Secondo il Tribunale di Torino sarebbero 21 il bambini vittime della maestra.
Poi ci sono le intercettazioni, finite dentro la relazione degli agenti di Prossimità della polizia municipale, secondo cui “il comportamento omissivo dell’ufficio regionale, hanno consentito a Prunotto Laura di reiterare i suoi atti maltrattanti, che potevano e dovevano essere fermati prima, per il danno per i bambini e le loro famiglie, che si sono sentite impotenti di fronte ad azioni così gravi, protratte anche a causa di una mancata azione di chi doveva vigilare”. Insieme all’ex maestra altre tre persone sono state rinviate a giudizio per rifiuto d’atti d’ufficio. Si tratta della dirigente scolastica Maura Vaisitti, la vicaria Paola Chieppa e la responsabile del plesso Katia Domenica Saracco, finite nel fascicolo della pm Giulia Rizzo, titolare dell’inchiesta. Dalle carte emerge quella presunta copertura di cui si sarebbe vantata la Pronotto. “Sono i soliti fatti noi” “Non mi sembra un atteggiamento così grave” fino a sostenere che si trattava di “un colpo di teatro della magistratura”. Queste alcune delle frasi intercettate, che commentavano così la richiesta di spiegazioni dei genitori dei bambini. “Questa è una docente di nostra conoscenza del passato perché hanno fatto una visita ispettiva. Ma sai di quelle persone che se tu la vedi è perfetto, ha due lauree e tutto, però sembra avere dei metodi un po’ severi, ma niente di grave no?”, sosteneva uno degli intercettati. Nel procedimento si sono costituiti parte civile i genitori di quattro bambini, assistiti dall’avvocato Ibrahim Darra, mentre invece il Ministero dell’Istruzione ha chiesto di essere estromesso come responsabile civile e non si è costituito parte civile. In autunno inizierà il processo 

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