di Bernardo Basilici Menini
Il ministro alle Riforme Maria Elena Boschi è arrivata questa mattina nel capoluogo piemontese per mettere il punto alla campagna referendaria per il Sì, in un incontro con il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino. «Abbiamo bisogno in queste ore di un impegno ancora più forte e intenso, non possiamo mollare proprio in queste ultime ore – ha detto il ministro – Fin qui è come se avessimo fatto uno straordinario allenamento, ma la partita vera si gioca in queste ore. Il 4 dicembre ci giochiamo un pezzetto del nostro futuro». La Boschi ha detto di puntare a convincere quel 20& di indecisi.
Per quanto riguarda il fronte del No, il ministro ne parla nei termini delle «stesse persone che da trent’anni non fanno le riforme, che non si sono mai trovati d’accordo su niente e ora ci dicono che in sei mesi saranno capaci di farlo. Non so se sono più preoccupata dal fatto che non trovino l’accordo o che lo trovino».
Parlando degli esiti del referendum la Boschi sembra non avere dubbi: «Sono convinta che il Sì vinca, sono ottimista e positiva e molto impegnata a non sprecare neanche un minuto nelle prossime ore. Ora dobbiamo parlare con chiunque – ha aggiunto – con un grande alleato, che è il quesito referendario. La riforma è importante per tutti i cittadini e quei pochi minuti nella cabina elettorale possono cambiare i prossimi 30 anni dell’Italia. Il No significa lasciare le cose come stanno e questo lo vogliono le persone che già stanno bene. Cambiare richiede più coraggio».
La Boschi commenta anche i toni della campagna elettorale: «Ci sono state parole anche molto forti, ma non credo nella stessa misura da entrambe le parti. Non ricordo una volta in cui i Comitati del Sì siano andati a interrompere o a protestare a un incontro di quelli del No. Abbiamo usato toni molto rispettosi, nessuno di noi ha mai parlato di serial killer o cose del genere», conclude.
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Anche il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino, intervenendo sul tema, ha speso parole positive per la riforma: «Non tutto quello che troviamo nella riforma era quello che inizialmente il Governo voleva mettere. Non è perfetta ma l’alternativa è lasciare le cose come stanno per chissà quanto tempo», ha detto Chiamparino.
Quindi, l’endorsement senza si e senza ma: «Per questo voto e sostengo convintamente il Sì, perché essendo io di sinistra vorrei che in questo Paese si tenesse aperta una prospettiva di cambiamento. In un’Europa in cui troppi si sentono esclusi dai meccanismo decisionali, l’Italia di Renzi è l’unico Paese dove la prospettiva di cambiamento che persegue eguaglianza sociale e crescita sostenibile è praticabile. Renzi è l’unico leader di partito che in Europa può far guardare con speranza e fiducia al futuro».