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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle va al concerto dei Green Day, non paga la sosta, prende la multa e invece di starsene buono e quieto, essendo un trasgressore colto in fallo, va su tutte le furie (è sua la definizione) ed affida la sua rabbia ad un post su Facebook prendendosela con Piero Fassino e con gli ausiliari del traffico e dando ordini alla Sindaca Chiara Appendino di “provvedere”, non si capisce bene a che cosa, lasciando per un attimo da parte la sua battaglia contro la malasosta.

Prendersela con i lavoratori che hanno svolto il proprio dovere è sempre antipatico, prendersela con Fassino è uno sport talmente in voga tra i grillini che ormai non fa più notizia, ma quando un amministratore pubblico, un politico, scatena una reazione del genere perché lui ha preso una multa, è l’atto più arrogante, più fastidioso, più “da casta” che possa compiere. Compreso quello di chiedere l’immediato intervento del Sindaco.

Mancava solo che scrivesse “lei non sa chi sono io” e poi il quadretto era perfetto.

In tutta l’area di Piazza d’Armi è molto ben segnalato, sia con cartelli sia con le strisce blu, che in quell’area, in occasione di concerti, eventi e partite la sosta è a pagamento. Il costo è per la durata dell’evento e credo in linea con quanto avviene in tutte le strutture pubbliche e private in tutto il mondo in prossimità di stadi e palazzetti. Questo serve per far fronte anche ai servizi che l’amministrazione mette in essere quando ci sono eventi di questo genere: massiccia presenza di vigili urbani, addetti alle pulizie, mezzi di soccorso. E per provare a tutelare i residenti che in queste occasioni subiscono esclusivamente disagi. In più credo sia anche un buon disincentivo per l’uso dell’auto privata, tenuto conto che l’area è molto ben servita da mezzi pubblici.

Tanto è vero che il consigliere si accorge della questione solo al momento in cui lui prende la multa. E questo è sinonimo di arroganza da una parte, di poca conoscenza della vita quotidiana della città dall’altra, oltre che di assoluta mancanza di coerenza, quando tocca lui, rispetto ad una battaglia politica ed amministrativa contro la malasosta portata avanti dal suo Movimento e dall’attuale amministrazione della città che al momento ha solo aumentato il numero delle contravvenzioni senza che il problema sia risolto. Perché è un problema di civiltà che non si risolve solo con il bastone delle multe, ma anche con la carota dell’educazione civica, dell’informazione, della costruzione di nuovi parcheggi (ma si sa che da questo orecchio il M5S non vuol sentire), di un sistema di trasporto pubblico più efficiente.

In questi casi c’era solo da fare una cosa molto semplice: star buoni e zitti e pagare la multa. Che per un Consigliere Regionale non dovrebbe neanche gravare troppo sulle proprie finanze.

 

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