19.6 C
Torino
sabato, 27 Luglio 2024

Bimbo con due mamme: la sentenza rivoluzionaria che spaventa la destra

Più letti

Nuova Società - sponsor
Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

Una sentenza che potrebbe cambiare la storia quella della Corte d’Appello di Torino che ha accolto la richiesta di una coppia lesbica di registrare all’anagrafe il bimbo nato da fecondazione eterologa in Spagna come figlio di entrambe. E che, come prevedibile, fa discutere e divide mondo politico e istituzionale.
Accolta con grande enfasi dagli avvocati matrimonialisti, come spiega il presidente dell’Associazione Gian Ettore Gassani, secondo cui «la sentenza è assolutamente rivoluzionaria nella parte in cui riconosce l’esistenza di due genitori dello stesso sesso. Questa decisione apre il varco ad una svolta nel diritto di famiglia italiano, specie sul versante della filiazione, essendo imperniata sulla tutela del principio di identità personale e sociale di ciascuno. La creazione di rapporti parentali va pertanto vista come una risorsa e il soddisfacimento di un diritto fondamentale».
Dello stesso parere anche l’europarlamentare Pd e copresidente dell’intergruppo Lgbt, Daniele Viotti secondo cui «la data di oggi entrerà nella storia e questa sentenza darà il via a una valanga di ricorsi. Il governo deve risolvere in modo definitivo la questione dei matrimoni contratti all’estero, dei figli delle coppie dello stesso sesso e delle adozioni».
Di tutt’altro tenore, invece, i commenti del mondo politico di destra. Dall’ex governatore del Piemonte, il leghista Roberto Cota, per il quale «è una cosa che ha dell’incredibile, di questo passo ci si può aspettare di tutto».
Mentre sia il senatore Carlo Giovanardi che il presidente dei senatori di Area popolare Maurizio Sacconi utilizzano la sentenza per attaccare la magistratura colpevole questa volta di «scavalcare la nostra Costituzione e le nostre leggi per sostenere l’insostenibile».
Non stupisce infine il commento del mondo cattolico nella persona del vescovo di Chieti e segretario del Sinodo, monsignor Bruno Forte per il quale la decisione del Tribunale di Torino di riconoscere il ruolo delle due mamma annullerebbe «la tutela del diritto del minore».

- Advertisement -Nuova Società - sponsor

Articoli correlati

Nuova Società - sponsor

Primo Piano