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lunedì, 2 Dicembre 2024

Bike Pride: in bici a Torino si rischia la vita. Serve prevenzione

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

di Moreno D’Angelo

Sono discussioni inutili quelle sui meriti di ciascun incidente serve prevenzione con investimenti che mettano al centro la sicurezza di ciclisti e pedoni con strategie veloci e efficaci. E’ dura la presa di posizione del Bike Pride FIab Torino dopo che due ciclisti hanno perso la vita in città in cui si susseguono gli incidenti che vedono vittima ciclisti e pedoni.
L’associazione denuncia come i decantati Biciplan e piani di pedonalizzazioni restino solo promesse. Questo in una città dove la scelta della bici come ordinario mezzo di viabilità coinvolge sempre pi cittadini. Come testimonia il successo delle bici gialle del ToBike (bici in affitto).
«Ci sono stati gravissimi errori del passato che hanno trasformato le strade di questa città in un luogo inospitale per le persone – dichiara Giuseppe Piras, presidente Bike Pride Fiab Torino – Gli stessi errori vengono perpetrati nei nuovi progetti. Il solo obiettivo nella pianificazione di Torino è da sempre fluidificare il traffico privato e aumentare la velocità delle auto, anche a costo di avere qualche “effetto collaterale”, ma questi “effetti collaterali” hanno un nome e un cognome, sono uomini, padri, fratelli, figli e amici, come Paolo Lorenzati e Dai Shen Shu».
Il comunicato Fiab punta il dito contro l’amministrazione comunale che «preferisce sacrificare la vita dei suoi cittadini per paura di mettere a repentaglio il proprio consenso elettorale. Si sceglie di salvaguardare qualche parcheggio, invece che ridurre la velocità e dare spazio alle persone, alle donne, agli uomini, ai bambini e alle famiglie».
Sull’insicurezza delle strade per ciclisti e pedoni le associazioni ambientaliste pretendono fatti, dopo tante parole e promesse, che impediscano che la strada sia un luogo di tragedie e paura. «vivere lo spazio pubblico senza paura di morire è un diritto, il più importante dei diritti che le istituzioni e la politica tutta dovrebbero difendere, senza se e senza ma». Per sollecitare l’impegno istituzionale la Fiab promuove un presidio mercoledì davanti al Palazzo Civico alle ore 13.

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