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sabato, 27 Luglio 2024

Auto ecologiche, presente e futuro H2R – Ecomondo 2014

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

H2R – Mobility for sustainability, la fiera dedicata alla mobilità sostenibile che da due anni ha trovato sede a Rimini, in parallelo con lo svolgimento di Ecomondo, ha ottenuto anche quest’anno un grande riscontro sia da parte del pubblico – sono stati registrate oltre 100mila presenze – che delle case automobilistiche, le quali hanno esposto le proprie novità a basse emissioni. Per chi ama le automobili è stata anche un’occasione per prendere confidenza con i modelli ibridi, ibridi plug-in, a metano, le auto elettriche e a idrogeno, grazie agli oltre 500 test-drive effettuati, i quali hanno permesso ai visitatori di toccare “con mano” tecnologie ancora poco diffuse sul territorio nazionale.
Il successo dell’edizione 2014 di H2R ha due importanti conseguenze per il settore automotive. La prima è che ribadisce una volta di più la mutata sensibilità dei consumatori nei confronti dei veicoli a basse emissioni. Nonostante non vi sia ancora uno standard predominante sul mercato e i brand dell’auto ripartiscano gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni per motori con propulsioni alternative ai classici carburanti fossili, le auto ecologiche hanno finalmente smesso le vesti delle futuristiche concept car ai saloni dell’auto per entrare concretamente sulle strade, anche grazie ai servizi di car-sharing, ride-sharing e auto a noleggio che le hanno introdotte nel loro parco mezzi. Certo, se guardiamo ai numeri sono ancora in percentuale ridotta gli automobilisti dello Stivale che decidono di liberarsi del proprio usato approfittando di opportunità innovative come noicompriamoauto.it, piattaforma per la valutazione e la vendita rapida online e nelle filiali sul territorio, per poi investire il ricavato in una ibrida o in un’elettrica. L’interesse però c’è – nei primi sei mesi del 2014 le vendite di elettriche e ibride sono salite del 6,8% – ed è giustificato non tanto dalle motivazioni di carattere ambientale, quanto piuttosto dalle concrete opportunità di risparmio sulle spese annuali di carburante e di imposte che queste vetture offrono a fronte di un investimento iniziale più elevato che per un modello “normale”.
La seconda conseguenza riguarda direttamente l’industria dell’automobile, che con la crisi del 2008 ha temuto per la propria stessa sopravvivenza. Investire in tecnologie di mobilità sostenibili dal punto di vista ambientale non è solo apprezzabile dal punto di vista etico, ma una necessità per adeguare la propria linea produttiva alle sempre più stringenti norme anti-inquinamento dell’Unione Europea – il cui orizzonte è quel 20-20-20 in cui è compresa la riduzione del 20% dei gas serra entro il 2020 – oltre che una occasione di business da non lasciarsi sfuggire. Quest’ultimo aspetto è stato messo in rilievo ad H2R durante la tavola rotonda “Ecomobilità come opportunità di business”, durante la quale è stato evidenziato come le concessionarie – il punto di contatto tra domanda e offerta – siano estremamente interessate all’evoluzione “green” del mercato automobilistico. Il 50,8% degli intervistati ha dichiarato infatti di proporre già ai propri clienti i modelli ecologici, e la restante metà ha detto di essere intenzionato ad adeguare la propria offerta al più presto.
Come ha di recente affermato Martin Winterkorn, CEO di Volkswagen AG: «I costruttori stanno già producendo modelli ecologici, ora occorre creare il mercato». Non resta che vedere se in Italia anche il Governo farà la sua parte, incentivando non solo l’acquisto con soluzioni fiscali mirate, ma allestendo un’adeguata rete infrastrutturale.
 

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