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sabato, 27 Luglio 2024

Auto autonoma a Torino: c'è anche Intel

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Moreno D'Angelo
Moreno D'Angelo
Laurea in Economia Internazionale e lunga esperienza avviata nel giornalismo economico. Giornalista dal 1991. Ha collaborato con L’Unità, Mondo Economico, Il Biellese, La Nuova Metropoli, La Nuova di Settimo e diversi periodici. Nel 2014 ha diretto La Nuova Notizia di Chivasso. Dal 2007 nella redazione di Nuova Società e dal 2017 collaboratore del mensile Start Hub Torino.

«Siamo lieti che il partenariato legato al progetto di sperimentazione dell’auto autonoma coinvolga attori sempre più diversificati. La città continua il suo percorso nello sviluppo e implementazione di una mobilità sostenibile». È il commento dell’assessora all’innovazione e Smart City, Paola Pisano del Comune di Torino all’accordo con Intel al programma di sperimentazione e testing di veicoli a guida autonoma e connessa.
Intel , siglando il protocollo d’intesa per la realizzazione di un laboratorio urbano con strade e infrastrutture tecnologiche, ha accettato di contribuire in servizi di rete edge e nella tecnologia di Multi-acces Edge Computing (MEC). Entrando nel tecnico è prevista l’azione della piattaforma Intel di Mobile Edge Computing e il Network Edge Virtualization software development kit (SDK). Insomma si tratta di un contributo significativo visto che il programma di auto autonoma a Torino avrà come punto chiave l elaborazione del suo complesso software.
Un elaborazione qualificata in quanto rappresenta una delle prime occasioni in cui la tecnologia MEC viene impiegata in applicazioni di guida autonoma su reti 5G. In tal senso viene precisato dagli esperti come «l’adozione del MEC con connessioni 5G ha la potenzialità di ridurre costi di implementazione e di esercizio rispetto alle reti mobili precedenti e consentirà accesso in tempo reale alle informazioni della rete radio. Questo consentirà agli operatori di aprire le loro reti a nuovi servizi, per ospitare contenuti e applicazioni che richedono più elevati livelli di prestazioni e minore latenza».
Sul discorso della sperimentazione è stato inoltre precisato come le attività di testing del laboratorio urbano della Città di Torino avverranno all’interno di un circuito che comprende ogni tipologia di strada e situazione dell’ambiente cittadino.
Nel dettaglio sono stati previsti percorsi che mettono in collegamento i poli verso o dai quali si muove chi si sposta in città: sedi ospedaliere (Città della Salute) e universitarie (Politecnico, Lingotto) uffici pubblici (Palagiustizia), stazioni ferroviarie (Porta Nuova e Porta Susa) e stabilimenti industriali (polo dell’auto di Mirafiori, Powertrain, ecc.).
Il tracciato è strutturato per essere modulare: sono stati definiti percorsi di diversa lunghezza e caratteristiche, a seconda del tipo di livello del sistema di guida autonoma in sperimentazione, dei casi d’uso da testare, come delle diverse infrastrutture stradali presenti e dello sviluppo delle reti veicolari, capaci di interconnettere i veicoli in movimento.
Oltre a discorsi relativi ai percorsi cittadini gli esperti all’opera sull’auto autonoma hanno anche la necessità di creare un’infrastruttura coerente con i servizi che Torino offrirà con questo innovativo automezzo che “parlerà a 12V”. Una comunicazione che consentirà di adeguare il comportamento della vettura alle informazioni semaforiche e successivamente per una comunicazione V2I, in modo tale da consentire il trasferimento di informazioni dal veicolo all’infrastruttura stradale.
Sul fondamentale dialogo con le infrastrutture stradali viene infine precisato che :«La comunicazione V2I avviene tramite apparato semaforico già ad oggi TLA Enabled (Traffic Light Assistance), che fornisce ai conducenti stradali le informazioni necessarie per regolare il comportamento di guida in prossimità di intersezioni urbane semaforizzate ed evitare fermate e tempi di attesa».
Termini alquanto fantascientifici che costituiscono la base operativa della nuova mobilità in un futuro sempre più prossimo in cui i concetti di interconnessione, previsti da Toirino City Lab e di smart road, rappresenteranno una normalità in grado di fornire un adeguato supporto in termini di qualità della mobilità e di sicurezza. Per non parlare del peso che una città innovativa avrà sul piano del suo appeal e delle sfide internazionali.
In conclusione ricordiamo come il progetto “Smart Road” per la guida autonoma della Città di Torino coinvolga già aziende quali FCA, GM Global Propulsion Systems Srl, ANFIA, 5T Srl, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Torino, Fondazione Torino Wireless, Tim SpA, Open Fiber SpA, Italdesign Giugiaro SpA, Unione Industriale di Torino, FEV Italia, Unipol, Amma, Adient, Mercedes Benz Consulting GmbH, Istituto Superiore Mario Boella. Insomma il sogno tanto voluto dall’assessore Pisano comincia a mostrare solide gambe per viaggiare nel futuro.

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